Lusi, confisca di beni da 9 milioni all’ex tesoriere della Margherita. Nel 2012 diceva: «Non sono un santo» | VIDEO

15/02/2019 di Redazione

Nove milioni di euro. A tanto ammonta il sequestro messo in atto dalla guardia di finanza nei confronti di Luigi Lusi, ex tesoriere del partito La Margherita poi confluito nel Partito Democratico. Lusi era stato anche eletto in parlamento. La vicenda risale a diversi anni fa: nel 2012, secondo le indagini del tempo, l’uomo della Margherita avrebbe distratto fondi, per svariati milioni di euro, destinati al partito. Il sistema utilizzato sarebbe stato costruito a partire da una serie di fatture gonfiate. Nel 2017, per questi episodi, Lusi era stato condannato in via definitiva: a questo si è aggiunto anche il sequestro di beni effettuato dalla guardia di finanza.

Luigi Lusi e il sequestro da 9 milioni di euro

All’interno dei 9 milioni sono compresi una villa a Genzano di Roma del valore di circa 4,1 milioni di euro; 6 appartamenti, un box e un terreno a Roma e in provincia de L’Aquila, per un valore complessivo di circa 3,7 milioni di euro; conti correnti, polizze assicurative e fondi d’investimento per circa 1,3 milioni di euro.

L’intervista di Luigi Lusi a Servizio Pubblico

Nel 2012, intervistato da Servizio Pubblico, Luigi Lusi aveva parlato in maniera molto sincera ai microfoni di Luca Bertazzoni. Come testimoniato nel video andato in onda nella trasmissione condotta da Michele Santoro, infatti, in quella circostanza Lusi attribuiva i suoi comportamenti a determinate indicazioni provenienti direttamente dal partito. In quella circostanza pronunciò anche la frase – che fece molto rumore – «sono un tesoriere, non sono un santo».

«Le cose non succedono per caso – spiegava Lusi -. Mantenevo la cassa perché eseguivo le cose che mi dicevano di fare. Che erano tra il lecito e l’illecito. Non sono un santo, ho fatto il tesoriere». La domanda che, retoricamente, Lusi aveva rivolto al giornalista lasciava intendere che, nella vicenda, ci fossero diversi altri spiragli: «Io ho gestito 214 milioni di euro, ne ho lasciati 20 in cassa, e sono 194. Facciamo finta che io ne abbia pagati, no quello è vero, sei di tasse e facciamo finta che io ne abbia presi sette. La somma fa tredici. Ne restano 181, li abbiamo usati tutti per pagare il personale e i telefonini?».

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