Il terrorista nero di fronte ai familiari dei morti nella strage di Bologna: «Io sono l’86ma vittima»

Luigi Ciavardini, ex terrorista dei Nar, si è avvicinato a un gruppo di familiari delle vittime della strage di Bologna – secondo quanto riferito dal quotidiano La Repubblica – e ha affermato di sentirsi anche lui uno di loro: «Sono l’86ma vittima – ha affermato -, forse siamo 89 se consideriamo anche tutti gli altri condannati in questo processo. Non abbiamo alcun tipo di colpevolezza per questa strage». Luigi Ciavardini si trovava al tribunale di Bologna per testimoniare nell’ambito del processo che vede imputato Gilberto Cavallini per concorso. L’ex terrorista nero è stato condannato a 30 anni per la strage di Bologna e, dal 2009, si trova in uno stato di semilibertà.

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Luigi Ciavardini, il suo dialogo con Anna Pizzirani

Ciavardini ha voluto rispondere alle parole di Anna Pizzirani, vicepresidente dell’associazione familiari delle vittime della strage di Bologna, avvenuta il 2 agosto del 1980. La donna gli aveva chiesto di «mettersi nei panni di un genitore di una delle 85 vittime o dei 200 feriti». La risposta del terrorista nero segue sempre la linea di quanto affermato fino a questo momento: la sua innocenza rispetto alla bomba esplosa alla stazione di Bologna.

Luigi Ciavardini giura di essere innocente

«Tutte le volte che vedo le immagini di Bologna – ha continuato Ciavardini – in televisione mi fanno dire che chiunque ha fatto quel reato è una m…. d’uomo». Il dibattito con la Pizzirani, a questo punto, è andato avanti per diversi minuti. I due hanno parlato dell’andamento del processo nel corso degli anni, Ciavardini ha ricordato la sua assoluzione nel processo di primo grado, la Pizzirani ha parlato di un andamento completamente diverso della vicenda, in base a quanto riportato dalle carte.

Ma, alla fine, Ciavardini ha insistito: «Lo posso giurare su quanto di buono abbiamo fatto.
Non si giura mai sui figli, in questo momento per gli italiani forse è importante dire che c’è un valore aggiunto che sono i figli».

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