Luciano Moggi a Snaps: “Calciopoli? No, Farsopoli”
07/03/2020 di Thomas Cardinali
Altro che Calciopoli, per l’ex dirigente sportivo Luciano Moggi il più grande scandalo che ha investito il calcio dovrebbe chiamarsi “farsopoli” e lo racconta a “Snaps – Oltre lo sport”. Ospite della seconda puntata del programma in onda lunedì 9 marzo alle 20.00 su Sportitalia l’ex dg juventino torna così all’attacco dopo la sentenza della corte di Appello di Milano e porta in studio la lettera da lui scritta e indirizzata al Presidente federale Gabriele Gravina per sostenere le sue ragioni.
L’ex Lucianone del calcio italiano spiega: “Io radiato a vita? Ormai non mi fa più effetto. E poi l’hanno capito tutti della farsa messa in atto con questo processo. E se viene con me in tutte le città d’Italia, compreso a Milano – dice rivolgendosi al conduttore Roly Kornblit – vedrà tante persone che vogliono farsi le foto con me o vogliono miei autografi”, ha spiegato.
Luciano Moggi insiste: “La Juve colpita perché vinceva troppo”
Luciano Moggi poi insiste e precisa: “È stato detto che il mio potere nel calcio condizionava i campionati, ma la sentenza ha stabilito che non era il ‘sistema Moggi’ a condizionare il campionato, ma era il calcio di quel tempo in generale”, per poi puntualizzare “Da una parte è caduta l’architrave di un processo tutto intentato contro il potere di Luciano Moggi nei confronti del campionato, dall’altro un altro tribunale dice il contrario, per cui credo ci sia qualcosa da verificare”. La verità secondo Moggi è che “il processo è stato condizionato dal sentimento popolare dell’epoca, sentimento che piano piano si è smontato”.
Alla domanda del conduttore se vuole una riabilitazione Luciano Moggi ha replicato: “La grazia io non la voglio. Adesso c’è la Corte europea che stabilirà cosa fare ma se mi daranno la grazia, io ci rinuncio. La grazia deve averla chi ha fatto qualcosa, io non ho fatto niente”. Quando però gli viene chiesto perché ce l’abbiano con lui Luciano Moggi ha risposto: “Non con me, ma con la Juventus perché vinceva troppo. L’ha detto il presidente del Coni di allora, Gianni Petrucci, nel momento in cui ha dichiarato che una squadra che vince troppo è dannosa per il proprio sport. Senza contare poi che la morte dell’avvocato Agnelli ci aveva resi orfani e deboli: era facile attaccare la Juventus e poterla distruggere inventando le cose” ha concluso.
Si preannuncia una puntata esplosiva a Snaps su Sportitalia, Luciano Moggi torna a parlare.