Luca Toccalini della Lega e la differenza tra la commemorazione di Ramelli e le «zecche rosse» del 25 aprile e del 1° maggio

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L'intervento del giovane deputato leghista

Luca Toccalini è un deputato della Lega di cui sentiremo parlare. La sua verve retorica, infatti, ha trovato spazio alla Camera dei deputati nel corso del suo intervento odierno. Il giovane parlamentare della Lega, infatti, si è posto una serie di problemi relativi alla libertà della manifestazione del pensiero e le sue presunte violazioni nel corso della quarantena e del lockdown. Così, Luca Toccalini è riuscito a mettere insieme – in circa un minuto – la rievocazione di Sergio Ramelli, l’appellativo ‘zecche rosse’ e le celebrazioni per il 25 aprile e per il Primo Maggio.



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Luca Toccalini e il suo intervento alla Camera

«Commercianti ed imprenditori multati perché scesi legittimamente in piazza mantenendo distanze e con dispositivi di protezione individuale, ma i centri sociali impuniti per le manifestazioni dei giorni scorsi – ha affermato il parlamentare leghista -. Quattro ragazzi sanzionati perché hanno osato portare una corona di fiori in ricordo di Sergio Ramelli, a differenza di ANPI autorizzata dal Governo a presenziare il 25 aprile».



In realtà nel suo intervento alla Camera ha utilizzato toni più forti, affermando che ci sono stati dei cortei delle «zecche rosse» che si sono svolti il 25 aprile e il Primo Maggio e che sono rimasti impuniti, perché in questo paese «se sei di sinistra e se sei comunista puoi benissimo non rispettare le leggi senza essere sanzionato».

Ora, ci sono un paio di problemi. Non è di buon gusto mettere sullo stesso piano una cerimonia privata di commemorazione per Sergio Ramelli, giovane di estrema destra assassinato a 18 anni nel 1975 e la festa nazionale del 25 aprile (che, in quanto tale, non è la festa di un’unica parte politica, ma di tutto il Paese liberato dal nazifascismo). Inoltre, il riferimento di Luca Toccalini è alla partecipazione autorizzata direttamente dal governo di alcuni rappresentanti dell’ANPI alle manifestazioni a numero chiuso svoltesi nei vari comuni italiani per ricordare la festa della Liberazione. La differenza sta proprio qui: nel primo caso la manifestazione non è stata autorizzata, nel secondo i partigiani dell’ANPI (che hanno partecipato soltanto in rappresentanza dell’associazione e non con tutto l’organico dell’associazione stessa) sono stati autorizzati dal governo.

Infine, anche il riferimento a presunti cortei svoltisi in strada nel giorno del 25 aprile dovrebbe essere precisato: un paio di episodi sporadici che si sono verificati nella Capitale nei quartieri del Pigneto e di Torpignattara sono stati puntualmente verificati dalle forze dell’ordine, che hanno acquisito i filmati di quei flash mob a cui hanno partecipato al massimo una trentina di persone (e non dei veri e propri cortei). Dunque, nessun trattamento di favore.

Infine, vale appena la pena sottolineare come l’espressione ‘zecca rossa’ poco si addica alla sacralità del parlamento.