L’esponente della Lega a Modena che scrive «Bye Bye Zaki»

Il post risale a lunedì scorso, quando è stato reso noto dalle autorità egiziane che l’arresto di Patrick Zaki – il ricercatore dell’università di Bologna che è stato portato in carcere il 7 febbraio 2020 – continuerà almeno per altri 45 giorni (per una propaganda politica dissidente nei confronti dell’attuale regime di al-Sisi). L’esponente della segreteria della Lega a Modena Luca Rossi si è espresso con queste parole: «Esistono Paesi seri come l’Egitto che non si lasciano condizionare dalle ong. Bye Bye Zaki».

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Luca Rossi, il rappresentante della Lega che ha scritto Bye Bye Zaki

Un post di cattivo gusto, che mostra apprezzamento nei confronti di un Paese che, con l’Italia, ha un contenzioso aperto sin dal momento della scomparsa e dell’uccisione di Giulio Regeni. E che si conclude con un sarcastico saluto a Patrick Zaki, detenuto in condizioni contrarie ai diritti umani all’interno delle carceri egiziane.

Le sue parole sono state contestate da esponenti progressisti, sottolineando come un rappresentante di un partito politico a livello locale debba evitare esternazioni di questo tipo. Le critiche sono arrivate sia da esponenti del Partito Democratico, sia del Movimento 5 Stelle, mentre Possibile – il movimento fondato da Giuseppe Civati che, da diverso tempo, si batte attivamente per la liberazione di Patrick Zaki – ha sottolineato: «Parole inqualificabili dopo le quali – in un paese serio – si verrebbe rimossi da ogni incarico».

Luca Rossi e la posizione della Lega sul suo post

Anche la Lega, nella persona di Davide Romani (commissario provinciale), ha preso le distanze rispetto a quanto scritto da Luca Rossi, affermando che la sua è una posizione del tutto personale e non in linea con quella del partito. Nelle ultime ore, l’esponente locale della Lega si è difeso: «In un mondo dominato dal conformismo e dal bieco fideismo reazionario, anche un semplice post di poche parole getta scompiglio tra le file dei globalisti».

Nel corso della giornata di ieri, invece, riportando una serie di articoli che avevano messo in evidenza la sua uscita infelice, Luca Rossi ha affermato che il suo era un post a titolo personale, dal quale tuttavia non. arretra: «La campagna politico/mediatica per la scarcerazione dello studente universitario detenuto in Egitto, rappresenta un’ingerenza negli affari interni di uno Stato sovrano e che ha come obiettivo primario il deterioramento dei rapporti diplomatici e commerciali con Il Cairo. Un Paese strategicamente importante per il nostro sistema-Paese e fondamentale nella lotta contro il fondamentalismo e l’oscurantismo islamista».

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