I reati commessi da Luca Casarini sono tutti legati alla sua militanza

19/03/2019 di Redazione

Matteo Salvini, per orientare l’opinione pubblica sulla vicenda della Mare Jonio e per giustificare la sua condotta dura attraverso la quale sta impedendo lo sbarco della nave che ha salvato 49 migranti nel Mediterraneo, ha chiesto ai suoi followers di andare a verificare i reati commessi da Luca Casarini, definendo la Mare Jonio la nave dei centri sociali.

Luca Casarini reati, l’attacco di Matteo Salvini

Come abbiamo avuto modo di dire già in altre occasioni, Luca Casarini ha militato a lungo in movimento no global del nord-Est e si è distinto particolarmente come portavoce dei Disobbedienti dopo i fatti del G8 di Genova. La sua è una lunga carriera di militanza e di proteste simboliche e clamorose che gli sono costate alcune condanne.

Condanne che sono arrivate per il suo attivismo politico. Anche Matteo Salvini sa qualcosa in proposito, dal momento che anche lui fu condannato a 30 giorni per lancio di uova nel 1999. Ovviamente, le proteste di Luca Casarini sono state ancor più clamorose e, per questo motivo, le sue condanne sono state molto più rilevanti.

Luca Casarini reati: l’elenco

Lo stesso Casarini fece l’elenco dei suoi reati in un post diventato un po’ il manifesto della sua militanza quando, nel 2016, fu condannato a tre mesi di carcere per l’occupazione di una casa sfitta da anni dell’Ater di Venezia, la casa a Marghera nella quale abitò per una vita. In quella circostanza, avvenuta tra l’altro dopo la sua candidatura senza successo alle europee con l’Altra Europa con Tsipras, Luca Casarini elencò tutti gli altri reati per i quali è stato condannato, non pentendosi e sostenendo di volerli replicare, pur di portare avanti i propri ideali.

«Bloccherei seduto sui binari ancora una volta quel treno carico di armi per la guerra in Iraq per il quale ho preso un anno di reclusione. Manifesterei contro la fiera del Biotech a Genova ancora con Don Gallo, come allora, anche se mi è costato un altro anno. Disobbedirei ai centri di detenzione per migranti ancora e ancora, come feci a Trieste nonostante l’anno e mezzo di condanna. Occuperei e ristrutturerei con autorecupero come ho fatto con centinaia di altri organizzati nell’Agenzia Sociale per la Casa, altre abitazioni pubbliche tenute vuote e fatiscenti mentre tantissime persone ne hanno bisogno. I quattro anni, adesso questi tre mesi, i fogli di via, la sorveglianza speciale, le espulsioni da israele, Colombia e Messico, non sono niente»

Insomma, Matteo Salvini per screditare Luca Casarini fa riferimento a questo tipo di reati. Ma la questione più urgente in questo momento non sembra essere quella della fedina penale di un membro dell’equipaggio della nave Mare Jonio. La priorità deve essere quella di salvare le 49 vite umane a bordo dell’imbarcazione.

FOTO: ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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