Mastercard toglierà il suo nome dal suo logo

07/01/2019 di Redazione

«Ci sono cose che non si possono comprare», recita il famoso claim di Mastercard. Evidentemente, neanche la riconoscibilità immediata. Eppure, l’azienda del circuito bancario, che riunisce oltre 25.000 istituti finanziari nell’emissione dell loro carte, ha provato lo stesso a sfidare la sorte e le statistiche. Ha impiegato circa 20 mesi di ricerche a livello mondiale per capire se il suo marchio potesse essere riconoscibile anche senza l’indicazione del logo dell’azienda.

Logo Mastercard, la piccola rivoluzione

Il risultato, a quanto pare, sarebbe positivo. Per questo, Mastercard si sta preparando a sbarcare sul mercato con un nuovo logo, che non conterrebbe più – a questo punto – il nome della compagnia. Resterebbero soltanto i due cerchi, quello giallo e quello rosso, in intersezione tra loro. È stato proprio il responsabile marketing Raja Rajamannar a riportare i risultati di questa analisi di mercato e di questo re-brand.

«Gli unici marchi che sono in grado di rinunciare al proprio nome – ha detto Rajamannar al Wall Street Journal – hanno sviluppato un logo con riconoscimento globale per decenni. Ci vuole tempo, coerenza e un buon logo per cominciare a essere in grado di farlo in modo efficace».

Con questa mossa, insomma, Mastercard entrerebbe nel club ristretto di compagnie che, all’interno del loro logo, non inseriscono il loro nome: si vedano i casi, tra tutti, di Nike e di Apple, con il baffo e con la mela che sono segnali universali e riconoscibili anche senza ulteriori specificazioni.

Perché Mastercard ha cambiato il logo?

Ma perché Mastercard ha deciso di cambiare il suo logo? Stando a quanto riportato dall’azienda, questo aspetto permetterebbe alle carte di avere un più vasto impiego: inoltre, il nuovo logo sarebbe più immediatamente riconoscibile sui supporti digitali portatili. Dover lavorare su un nome che contiene dieci lettere potrebbe essere complesso per i sistemi di lettura digitali del logo. Soltanto i due cerchi, quindi, caratterizzeranno il circuito. Una svolta, a suo modo, storica.

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