La Lombardia si sveglia in lockdown, ma non troppo

A Milano molti negozi sono rimasti aperti

06/11/2020 di Redazione

La Lombardia si è svegliata in lockdown ma Milano appare molto diversa da quella, spettrale e deserta, della prima chiusura della scorsa primavera. In seguito al decreto del governo, alcune attività commerciali possono infatti rimanere aperte, come ad esempio le librerie, i negozi di fiori, le profumerie, i negozi che vendono abbigliamento intimo o per bambini, le ferramenta, oltre ovviamente agli alimentari e ai negozi di tecnologia. E soprattutto alle scuole elementari e alle medie per i ragazzi di prima. E anche i bar, che possono fare asporto, in diversi casi hanno scelto di non tirare giù la saracinesca ma restare aperti.

LEGGI ANCHE –> Milano, l’Ordine dei medici: «Lockdown necessario, situazione insostenibile per le strutture ospedaliere»

Non c’è quindi in città il colpo d’occhio di serrata generale di marzo e aprile. Se il centro appare molto più deserto del solito, con piazza Duomo, corso Vittorio Emanuele e piazza San Babila con poche persone a popolare alcuni fra i luoghi simbolo del capoluogo lombardo, altre vie della città sono leggermente più piene di gente che va al lavoro: molti uffici non hanno infatti imposto lo smart working ai propri dipendenti. Camminando per strada si incontrano poche persone, che prendono un caffè d’asporto o si recano nei negozi rimasti aperti.

A Milano prosegue anche l’attività dei mercati scoperti nei quartieri, non solo con le bancarelle di alimentari ma anche, ad esempio, con quelle che vendono prodotti per la casa: alcuni cittadini sono infatti rimasti stupiti questa mattina nel vedere «il mercato con così tante bancarelle». Anche una delle principali vide dello shopping milanese, corso Buenos Aires, non appare deserta al colpo d’occhio, ma sono comunque poche le persone a passeggio.

Share this article
TAGS