Chi finanza le lobby anti aborto della nuova destra europea?
16/11/2018 di Redazione
Da dove provengono i soldi per le campagne anti aborto, contro le unioni civili e contro il divorzio? L’Espresso, in un’inchiesta esclusiva in edicola con Repubblica da domenica 18 novembre, ha ricostruito
Si tratta, spiega il settimanale, di integralisti cattolici, evangelici e ortodossi. Una rete che comprende anche i gruppi che si raduneranno a Verona, il prossimo marzo, nel “Congresso mondiale delle famiglie”.
L’Espresso è partito «attraverso l’analisi dei movimenti bancari dal 2012 al 2017 di una fondazione politica lombarda» si è potuto tracciare i legami economici fra alcune di queste lobby e un labirinto di società offshore che hanno «smistato segretamente in tutto l’Occidente oltre tre miliardi e mezzo di euro». Si tratta per l’Espresso di soldi provenienti da realtà statali russe e dal regime dell’Azerbaijan.
Il settimanale parla però anche di soldi confluiti nel conto dell’ex parlamentare «ciellino Luca Volontè, ora imputato in un processo a Milano». La sua fondazione Novae Terrae, secondo la testata, «incassa oltre centomila euro al mese dalle tesorerie offshore russo-azere e li redistribuisce in Italia, Spagna, Gran Bretagna, Stati Uniti, Polonia, Ungheria. Finanziando organizzazioni religiose di destra e battaglie contro i diritti civili». Nelle carte analizzate dal settimanale spunta anche come benificiaria l’istituto cattolico integralista “Dignitatis Humanae”. Precisamente nel 2014, quando in Vaticano ha varcato la soglia Steve Bannon, ex consigliere di Donald Trump e guru sovranista.