Linus: «Perché avete fatto aprire le discoteche, eravate ubriachi o interessati?»

Il direttore creativo di Radio Deejay considera la decisione di chiudere le discoteche il 16 agosto inutile

17/08/2020 di Marta Colombo

In un post sul suo profilo Instagram, anche il conduttore radiofonico e direttore artistico di Radio Deejay Linus si è espresso sulla questione delle discoteche, praticamente dicendo che la decisione di aprirle era assurda fin dall’inizio.

«E così, da oggi, quando peraltro non conta quasi più niente, le discoteche torneranno a restare chiuse», scrive Linus su Instagram. «Ho dovuto mordermi la lingua in queste settimane per evitare di infilarmi in polemiche di cui proprio faccio volentieri a meno, ma adesso che è stata presa la decisione posso chiedermi…ma quale imbecille di politico, governatore, sindaco o questore poteva pensare che si potessero aprire e non avere assembramenti?!?»

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Linus sui gestori delle discoteche e i giovani

Nel lungo post, che da Instagram è sbarcato su Twitter ed è diventato velocemente virale, il conduttore radiofonico ha continuato parlando del fatto che non abbia senso usare la questione economica del settore in crisi o i giovani che “hanno bisogno di divertirsi” come scuse per riaprire le discoteche durante una pandemia.

«I gestori delle discoteche non sono esattamente una categoria al di sopra di ogni sospetto, ma come puoi pensare che la gente in un locale non faccia quello per cui c’è andata, cioè stare insieme?», continua Linus. «Perché le avete fatte aprire, eravate ubriachi o interessati? A Ibiza, capitale delle discoteche europee, hanno avuto il coraggio di tenerle chiuse, qui ogni zona poteva decidere in funzione dei casi della regione. Perché nei locali al mare (gli unici aperti) si sa che ci vanno solo i ragazzi del posto, non i turisti. “I ragazzi hanno diritto di vivere”, dicono i paraculi. I ragazzi hanno migliaia di altri modi per divertirsi. Correndo qualche rischio, certo, perché è assurdo pensare di chiudersi in un bunker. Ma è stupido favorire i problemi. “Il settore è in crisi”. Certo, e ovviamente mi dispiace, ci ho passato buona parte della mia vita, ma a parte Amazon conoscete qualche attività che non abbia avuto problemi da questa situazione

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