Libia, Erdogan ha già cominciato ad inviare le truppe a sostegno di al Sarraj

Mentre Giuseppe Conte da Algeri, dove ha incontrato il presidente della Repubblica Abdelmadjid Tebboune, invoca il momento del «dialogo e del confronto»per affrontare la crisi libica, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan conferma di aver già iniziato a inviare le truppe nella regione per sostenere Fayez Al-Sarraj e il Governo di accordo nazionale (Gna) di Tripoli.

Libia, Erdogan ha già cominciato ad inviare le truppe a sostegno di al Sarraj

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Solo tre giorni fa Giuseppe Conte e Recep Tayyip Erdogan si erano incontrati ad Ankara e con voce condivisa auguravano una soluzione pacifica per la crisi libica. Dichiarazioni quasi in contemporanea con l’incontro a Mosca tra il generale Khalifa Haftar e Fayez Al-Sarraj, conclusosi con una bozza di accordo firmata solo dal Primo ministro del Governo di Accordo Nazionale. E mentre il presidente del Consiglio Italiano incontrava ad Algeri il presidente della Repubblica Abdelmadjid Tebboune, Erdogan ha confermato di aver iniziato a inviare delle truppe di soldati in Libia per sostenere il Gna. Il presidente turco ha ribadito di essere pronto ad utilizzare «tutti i mezzi diplomatici e militari» che si renderanno necessari al fine di promuovere «la stabilità» nella regione libica. Parole che seguono l’articolo pubblicato sul the Guardian che aveva reso pubblica la mobilitazione di circa 2mila ribelli siriani proprio dalla Turchia a Tripoli, per rafforzare le linee di difesa contro l’Esercito nazionale libico di Khalifa Haftar.

Le dichiarazioni di Erdogan hanno trovato immediata risposta in Giuseppe Conte, che da Algeri ha ribadito come non sia possibile «accettare altre truppe militari in Libia». «Dobbiamo affidarci al dialogo e alla diplomazia che sono sempre più efficaci delle armi», ha continuato Conte evidenziando come il primo passo sia «un cessate il fuoco, a questo punto non è importante se formale o sostanziale, l’importante è che questo cessate il fuoco sia duraturo e consenta alle armi del dialogo e del confronto di dispiegarsi a pieno». La speranza è che durante il summit organizzato a Berlino per domenica 19 porti a risultati più concreti di quello di Mosca. Per ora, Haftar avrebbe dato la sua disponibilità non solo a partecipare ma anche a rispettare l’accordo di tregua pur non avendolo ancora firmato.

(Credits immagine di copertina: from wikipedia)

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