Libero parla di «Omosessuali alla riscossa» e di «35 segnalazioni contro l’orientamento sessuale»

Libero sceglie di mettere ancora una volta nel mirino il ddl Zan

04/05/2021 di Gianmichele Laino

Libero è un giornale a senso unico sul Ddl Zan. Ormai, non c’è nemmeno più il tentativo di mantenere una visione equilibrata rispetto a un disegno di legge a cui manca soltanto l’approvazione del Senato per entrare all’interno dell’ordinamento dello Stato italiano. E che, invece, continua a far discutere. Talvolta in maniera inspiegabile e con toni veramente inappropriati. Oggi, il titolo di cui potevamo davvero fare a meno è quello proposto dal quotidiano diretto da Pietro Senaldi che, parlando ancora una volta del Ddl Zan e, soprattutto, delle polemiche scaturite dall’intervento di Fedez sul palco del concertone del Primo Maggio, dice: «Omosessuali alla riscossa».

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Libero e il titolo «Omosessuali alla riscossa»

Per rafforzare la tesi del dominio della cosiddetta teoria gender, il quotidiano sottolinea che, ogni anno, ci sono appena 35 segnalazioni di crimini d’odio legate all’orientamento sessuale. Libero, dunque, smentisce che ci sia una vera e propria emergenza. Ma il dato non torna. Parliamo del 2019, anno per cui sono disponibili i dati dell’OSCAD, l’osservatorio per la sicurezza contro atti di discriminazione. Per l’Italia, il report ufficiale parla di 1119 crimini in totale: per quanto riguarda quelli legati alla discriminazione di genere siamo a 107 casi nel solo 2019. Si includono assalti violenti, incitamento alla violenza, vandalismo, danni alla proprietà e altri episodi di questo genere.

Si tratta dei soli dati registrati dall’OSCAD, ma nel report del 2019 si fa presente anche che, mentre questi sono gli episodi registrati dalla polizia, ci sono anche altre fonti che riportano ancora altri casi di questo genere (in totale 288, circa 60 riferibili alle casistiche previste dal Ddl Zan). Se si considera il trend rispetto agli anni precedenti, notiamo sicuramente una crescita.

Per non farsi mancare niente, poi, Libero rafforza la sua tesi con un editoriale di Vittorio Feltri che dice che Sui gay oggi si può solo piangere, con un intervento di Giorgia Meloni che afferma che questa legge aumenterebbe solo la censura, con un “approfondimento” in cui si parla di Enrico Berlinguer, di Palmiro Togliatti e di Ernesto Che Guevara come omofobi incalliti. 

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