Arriva la lettera UE: «Procedura d’infrazione giustificata per l’Italia, male riforme e quota 100»

Non poteva essere arrivata. Oggi, 5 giugno, è arrivata la lettera UE con cui si definisce giustificata la procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia. Nel mirino della Commissione Europea ci sono soprattutto le nuove misure messe in atto dall’attuale governo. Il debito pubblico risulta essere eccessivo e la sua tenuta viene continuamente messa a rischio dalle nuove riforme attuate dall’esecutivo, tra cui ovviamente quella pensionistica su quota 100.

Lettera UE, criticità italiane da riforme e quota 100

Bruxelles, infatti, in virtù dei dati economici forniti dal governo italiano e dal ministro dell’Economia in primis, si aspetta che il debito italiano salga sia nel 2019 sia nel 2020 oltre il 135%, anche a causa di «un avanzo primario in discesa, e privatizzazioni non raggiunte».

La lettera che è arrivata da Bruxelles ha avuto immediatamente impatto sui mercati: lo spread supera ora i 280 punti base, salendo a 282 punti, col tasso sul titolo decennale del Tesoro al 2,60%. I primi commenti dei politici di opposizione mettono il dito della piaga e se la prendono con il governo per aver portato l’Italia in questa situazione. Nicola Zingaretti, segretario del Partito Democratico, ha parlato del ‘capolavoro dell’attuale esecutivo’: «L’Europa conferma quello che sapevamo – ha scritto -. In 12 mesi, sono aumentati i debiti, è calata la crescita e gli italiani rischiano. Un vero capolavoro».

Il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis ha affermato che l’Italia non deve continuare a spendere se non se lo può permettere, mentre sono più concilianti le posizioni del commissario europeo Pierre Moscovici, secondo il quale «La mia porta resta sempre aperta. Siamo sempre pronti ad ascoltare».

Le raccomandazioni contenute della lettera UE

L’Unione Europea ha anche rivolto delle raccomandazioni all’Italia: «Usare le entrate inattese per abbattere il debito, spostare la tassazione dal lavoro, combattere l’evasione, specialmente l’omessa fatturazione, rafforzando l’uso di pagamenti elettronici, e abbassando la soglia per i pagamenti in cash. Attuare pienamente le passate riforme delle pensioni per ridurre il peso di quelle di vecchiaia sulla spesa pubblica e creando spazio per altre spese sociali pro-crescita».

Share this article
TAGS