«Legittima difesa? Giusto potersi difendere», parla la «signora omicidi» Franca Leosini

30/07/2018 di Enzo Boldi

Franca Leosini, la «signora omicidi» di Rai Tre, è stata intervista da Libero e ha risposto ad alcune domande sulla legittima difesa, provvedimento caro alla Lega e a Matteo Salvini e che – ben presto – dovrebbe arrivare al Parlamento per essere votato. Ebbene sì, la giornalista e conduttrice del programma «Storie maledette», divenuto un cult con il racconto dei protagonisti – accusati e condannati – dei casi di cronaca che hanno sconvolto l’Italia negli ultimi 25 anni – si è detta a favore di questo provvedimento.

LEGGI ANCHE > Inseguito e picchiato ad Aprilia, muore marocchino sospettato di essere un ladro

«È una questione controversa – ha ammesso Franca Leosini nella sua intervista a Libero -. Premetto che avere armi da fuoco in casa è sempre pericoloso, anche se spesso gli omicidi avvengono con forbici o coltelli». Poi la difesa al provvedimento caldeggiato dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini: «Credo che chi si ritrovi un ladro in casa e spari, abbia il diritto di farlo, specie se è in pericolo di vita». E non basta. «L’idea che chi ha sparato per difendersi possa essere processato per omicidio, mi terrorizza – spiega Franca Leosini -. Certo, se il ladro scappa e gli spari alle spalle, cambia tutto. Ma mi inquieta, in genere, la discrezionalità dei giudici».

Franca Leosini a difesa della «legittima difesa»

Fredda e glaciale, come appare davanti alla telecamera mentre incalza di domande i protagonisti delle sue «Storie maledette», soprattutto quando si parla del concetto di discrezionalità. «Nei 24 anni di Storie maledette – ha proseguito Franca Leosini rispondendo alle domande di Libero -, mi ha colpito la disparità di valutazione dei giudici a parità di reato. È vero che i crimini non sono mai sovrapponibili, però non capisco perché a Parolisi, che ha ucciso la moglie con 29 coltellate, hanno ridotto la pena a 18 anni, mentre a Cosima e Sabrina Misseri, che hanno ucciso Sarah Scazzi senza premeditazione né vilipendio di cadavere, sia stato dato l’ergastolo».

Franca Leosini attacca, discrezionalità dei giudici sospetta

«Sul libero convincimento dei giudici – chiosa Franca Leosini – avrei molto da dire». Difesa alla «legittima difesa» e attacco alla discrezionalità dei giudici sull’analisi dei singoli casi e le sentenze. Concetti non banali che fanno da cassa di risonanza ai claim di Matteo Salvini che, dopo tanti oppositori – anzi, nemici – trova una spalla per la sua battaglia.

 

(foto di copertina: ANSA/ WEB/ RAI3)

Share this article