DDoSecrets ha leaks a proposito di 15mila mail di un dipartimento del ministero della Difesa russo

Non solo: ci sono anche mail provenienti da un'azienda che si occupa di esplorazioni petrolifere oltre a filmati di sorveglianza della Bielorussia

19/04/2022 di Redazione

È importante sottolineare, in questo clima di guerra ibrida o di cyber-war che sta accompagnando le operazioni militari sul campo in Ucraina, il ruolo del gruppo DDoSecrets: si tratta di un collettivo di giornalisti, senza scopo di lucro, che consente la trasmissione di dati per una questione di trasparenza e di interesse pubblico. In questo momento, nonostante la dichiarazione di indipendenza di natura politica, la scelta di campo che è stata fatta da DDoSecrets è molto simile a quella fatta da Anonymous: uno schieramento senza se e senza ma accanto all’Ucraina, in contrasto invece con l’invasione russa ordinata da Vladimir Putin. In questa ottica si inseriscono i leaks di decine di migliaia di mail rilasciati nella giornata di oggi e che fanno parte dei database – tra gli altri – di un importante dipartimento del ministero della Difesa di Mosca.

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Leaks mail della Russia: li ha rilanciati anche Anonymous

Emma Best – una giornalista che fa parte del progetto – ha annunciato questa mattina i leaks di cui andremo a parlare, ottenendo il rilancio anche dei vari account Twitter di Anonymous. La pubblicazione di dati più importante riguarda il database di mail di GUOV I GS. Si tratta – nella fattispecie – del dipartimento generale delle truppe e delle costruzioni civili, una struttura totalmente controllata dal ministero della Difesa russo. Si tratta di un dipartimento fondato nel settembre 2020: le mail del leak sono 15.600 e sono comprese tra il mese di ottobre 2020 e il 13 aprile 2022. Praticamente, si tratta dell’intero corpus di comunicazioni interno al dipartimento.

Secondo DDoSecrets ci sono delle buone possibilità che, all’interno di questi file, possano esserci indicazioni su malware, su attacchi di altro tipo o informazioni su eventuali operazioni false flag. Si tratta di quasi 10 giga di file, che è possibile – ora – analizzare quasi interamente.

Gli altri leaks che possono essere collegati alla situazione in Ucraina riguardano ancora altre mail, questa volta relative alla compagnia energetica specializzata nella ricerca di gas e petrolio, la Neocom Geoservice. Si tratta di 87mila mail che potrebbero dare indicazioni su una delle questioni più sensibili nel corso della gestione dei negoziati della guerra (l’approvvigionamento energetico dalla Russia per quanto riguarda diversi Paesi europei). Infine, sempre nell’ambito di questi leaks, sono stati rilasciati file video legati a filmati di videosorveglianza di una struttura bielorussa che, tuttavia, opera anche in altri Paesi.

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