Donne che odiano Laura Boldrini
25/09/2013 di Valentina Spotti
È un coro di commenti seccati quello che sta piovendo addosso a Laura Boldrini dopo il suo intervento al convegno «Donne e media» che si è tenuto ieri al Senato. Il presidente della Camera si era scagliata contro «certi spot pubblicitari che all’estero non sarebbero mai tollerati», colpevoli di veicolare un’immagine della donna stereotipata e degradante.
«TUTTI SEDUTI MENTE LA MAMMA SERVE A TAVOLA» – La Boldrini, in particolare, fa riferimento a «uno spot, che non può essere concepito come normale, dove i bambini e il papà sono tutti seduti e la mamma serve a tavola» e, ancora, a tutte quegli spot in cui il corpo della donna è usato per pubblicizzare «viaggi turistici, yogurt, automobili, computer», domandandosi se in un altro paese, tipo il Regno Unito, simili spot televisivi possano andare in onda. La sua risposta, veemente, è no.
LE «PRIORITÀ IMPOSTE» – Le parole della Boldrini sono state interpretate come una sua nuoca crociata femminista e hanno subito scatenato diverse reazioni stizzite: c’è chi le rimprovera di voler imporre le proprie priorità a un paese che ha già ben altri problemi di cui occuparsi che non le pubblicità sessiste in tv, come affermato da Generazione Identitaria in un post su Facebook:
«TANTO LEI HA LA COLF» – E seguono i commenti, tutti più o meno dello stesso tenore: Laura Boldrini si sta occupando di quello che, evidentemente, è un falso problema se rapportato alla crisi che sta vivendo l’Italia e che «non c’è niente di male nel concetto di donna-casalinga», concetto che, a detta dei commentatori, soprattutto commentatrici, la Boldrini non conosce, perché evidentemente può permettersi la colf:
Leggi i commenti:
«DRAMMA TRA I FOOD BLOGGER!» – Un punto su cui si dibatte anche su Twitter: il presidente della Camera ha chi l’aiuta in casa per «servire a tavola»? Da certi commenti, comunque, trasuda il ben noto sarcasmo che caratterizza ogni conversazione su Twitter:
“Uno stereotipo”: La Boldrini non vuole vedere negli spot donne ai fornelli o che servono in tavola. Resta da capire chi cucina a casa sua
— Marco Castelnuovo (@chedisagio) September 25, 2013
.@chedisagio dramma tra i food blogger
— mafe (@mafedebaggis) September 25, 2013
@chedisagio poi qualcuno le dica che la Rai si è pulita la coscienza riassumendo Bigazzi alla Prova del Cuoco. Cosa vuole di più?
— Annalisa Ferretti (@AnninaFerretti) September 25, 2013
«BOLDRINI PRESIDE PERMALOSA» – Ancora più impermalito Andrea Scanzi che, su Facebook, si riferisce alla Boldrini come a una «preside permalosa» e la accusa di banalizzare il femminismo:
«NON FACCIA MADRE TERESA» – E c’è anche chi rivendica con orgoglio il ruolo della «madre che serve a tavola», sostenendo che cucinare per la propria famiglia dopo una lunga giornata di lavoro è un piacere di cui andare fieri, mentre, con le sue parole, la Boldrini non avrebbe fatto altro che sminuire a sua volta la figura della donna. Scrive Silvia Cirocchi su Qelsi:
Se non lo sa glielo dico io, e Le dico anche che nel vedere in una pubblicità una mamma che porta la cena a tavola non c’è nulla che sminuisca o offenda la figura della donna. Mia nonna ha dedicato la sua vita a fare questo e mi creda, non ha avuto rimpianti nemmeno per un secondo. Io lavoro, e quando cucino trascorro uno dei pochi momenti rilassanti della giornata proprio perché so che li trascorrerò con mio marito e mio figlio. Negli altri Paesi europei una pubblicità simile non sarebbe mai stata trasmessa? Non ne dubito, gli altri Paesi non sono l’Italia, non hanno la nostra cultura per il cibo e le nostre abitudini familiari. Probabilmente gli altri Paesi europei non hanno nemmeno un Presidente della Camera che crede di dover rappresentare il popolo femminile. Presidente faccia il Suo lavoro, faccia ciò che compete alla terza carica dello Stato. Il Suo è un ruolo istituzionale, non una missione umanitaria, il parlamento ha eletto un rappresentante di SEL, non Madre Teresa di Calcutta.
OSSESSIONE BOLDRINI? – E, infine, l’episodio ha dato il là per le solite punzecchiature sui social media, come il siparietto tra Chiara Colosimo e Zeropregi, dove l’oggetto del contendere diventa, infine, questa «ossessione collettiva nei confronti della Boldrini»:
W gli stereotipi, @ChiaraColosimo! Daje sempre che a noi ce piace l’angelo der focolare!
— zerocoso (@zeropregi) September 25, 2013
. @ChiaraColosimo vorrei essere uno psichiatra per capire questa ossessione collettiva nei confronti della Boldrini. @zeropregi
— Giancarlo Capolino (@giankap) September 25, 2013