L’Arabia Saudita abolisce la pena di morte per i minori

Un passo forse scontato, ma enorme per tutta l’umanità. L’Arabia Saudita ha infatti abolito la pena di morte per i reati commessi da minorenni e per tutti quelli che hanno commesso reati quando non avevano ancora raggiunto la maggiore età. Al posto della condanna a morte i minori dovranno scontare 10 anni di prigione in strutture apposite. Una riforma che viene dopo anni di ripetuti appelli da parte delle Nazioni Unite e che potrà salvare la vita, secondo quando riportato dal Guardian, di almeno 6 minorenni sciiti, “colpevoli” di aver partecipato a manifestazioni contro il regime di Riad.

L’Arabia Saudita ha una dei più grandi tassi di esecuzioni sommarie al mondo per reati che possono variare dall’accusa di terrorismo a quella di omicidio, dallo stupro alla rapina, fino al traffico di sostanze stupefacenti. L’anno scorso ben 187 persone sono state uccise dalla giustizia saudita, mentre molte associazioni per i diritti umani hanno più volte sollevato il problema del “giusto processo”.

E nonostante gli sforzi di modernizzazione l’Arabia Saudita rimane sotto la lente degli attivisti e delle associazioni umanitarie, in particolare dopo il brutale assassinio del giornalista Jamal Khashoggi nel consolato saudita di Istanbul nel 2018. Sono molte, inoltre, le attiviste femministe detenute nelle carceri saudite.

L’abolizione della pena capitale per i minori (che ancora non si sa quando diventerà effettiva) è un primo importante passo, e non l’unico. Due giorni fa infatti, le autorità saudite hanno dichiarato di aver abolito una pena brutale come la flagellazione per quanto concerne i reati minori.  Ma la strada verso la modernizzazione di Riad e verso il pieno riconoscimento dei diritti umani è ancora molto lunga.

 

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