Lannutti resta in corsa per la commissione di inchiesta sulle banche

Elio Lannutti resta in corsa per la presidenza della commissione di inchiesta sulle banche. Il senatore del Movimento 5 Stelle in una intervista a La Stampa ha infatti chiarito di non avere intenzione di ritirarsi, e che comunque nessuno glielo ha chiesto.

Lannutti resta in corsa per la commissione di inchiesta sulle banche

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«Io non mi sfilo da un bel niente. E nessuno mi ha chiesto un passo indietro»: con queste parole Elio Lannutti smentisce le voci che lo davano come non più papabile candidato alla presidenza della commissione di inchiesta sulle banche. Il senatore del Movimento 5 Stelle ha anche raccontato che all’inizio non aveva intenzione di candidarsi e che «fino a quando è stato possibile, ho tifato per Gianluigi Paragone». La sua posizione è poi cambiata perché «è stato il gruppo a volermi», lo stesso gruppo che anche adesso gli copre le spalle. «Di Maio nell’ultima assemblea, a mia precisa domanda ha risposto: vai avanti» ha infatti affermato Lannutti a La Stampa. Del resto, lui stesso si definisce «la memoria storica di tutti i crac bancari» ricordando che «dal 2001 al 2018 ce ne sono stati per 98 miliardi di euro e 1,6 milioni di risparmiatori». E cosciente della sua memoria e preparazione, Lannutti dalle pagine de La Stampa azzarda anche a rassicurare il governatore Ignazio Visco, che nei giorni scorsi ha espresso timore che venga utilizzato come “capro espiatorio”. «Non deve avere paura se non ha nulla da nascondere. Se ci sono stati tutti questi fallimenti, qualche responsabilità ci sarà o no? – dichiara Lannutti – Guardo all’attualità: la nomina di Antonio Blandini a commissario della Popolare di Bari. È lo stesso commissario della Banca Tercas il cui salvataggio fu imposto alla Pop Bari. C’è un approccio un po’ troppo fideistisco su Bankitalia».

A non sostenere la sua candidatura potrebbero essere però il Partito Democratico e Italia Viva: se così fosse «saranno loro a spaccare la maggioranza. Se ne assumeranno le responsabilità». A sostenerlo invece è Matteo Salvini, che Lannutti ringrazia poiché «credo che la nomina debba avvenire con il più ampio consenso possibile».

(Credits immagine di copertina:. ANSA/ANGELO CARCONI)

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