La pericolosissima dieta del batuffolo di cotone
22/11/2013 di Valentina Spotti
Un batuffolo di cotone imbevuto di succo d’arancia, limonata o, al massimo, un frullato di frutta. Il «trucco» viene descritto in innumerevoli forum e chatroom, sui video di YouTube e sui forum: procurarsi una sensazione di sazietà senza ingerire calorie. Si tratta di una pericolosa «moda» tutt’altro che recente: secondo quanto riferito da Brandi Koskie ad Abc News la «dieta del cotone» sarebbe comparsa sul web la prima volta quasi nove anni fa, ma è diventata improvvisamente virale negli ultimi mesi dopo le rivelazioni di alcune modelle che hanno dichiarato che si tratterebbe di una pratica piuttosto comune tra le top model per mantenersi magre come passerella vuole.
QUALI SONO I RISCHI DELLA «DIETA DEL COTONE»? – Koskie lavora nella redazione del sito Diets in Review, e spiega quali sono i rischi di chi decide di ingerire batuffoli di cotone per non sentire i morsi della fame e perdere peso: il problema principale è che la gran parte di quello che si crede essere cotone idrofilo, in realtà, non è cotone. Si tratta in gran parte di fibre sintetiche sbiancate artificialmente, che contengono moltissimi agenti chimici. «È come intingere un pezzo della vostra t-shirt nel succo di frutta e poi inghiottirla» – sottolinea Koskie. I rischi sono tanti: Ovidio Bermudez medico esperto nella cura dei disordini alimentari, ha spiegato che mangiare batuffoli di ovatta sintetica è come mangiare un bottone della camicia o una monetina. Oltre al rischio di soffocamento e alla mancanza di adeguato nutrimento, si va incontro a possibili ostruzioni del tratto intestinale che, in gergo medico, vengono chiamati bezoari: un grumo di sostanze non digerite che provoca un’occlusione intestinale che può essere rimossa solo chirurgicamente se non si vuole rischiare la vita.
L’ALLARME DEI MEDICI – Eppure, nonostante i rischi di una dieta evidentemente per nulla salutare, sempre più ragazzine ingoiano palline di ovatta per non sentire la fame: è l’allarme lanciato dalla numerosi medici americani che raccontano di pazienti che «mangiavano carta o argilla per non sentire i morsi della fame e non dover mangiare cibo vero – racconta Karmyn Eddy dell’ospedale di Boston – La cosa più allarmante è che queste ragazzine non hanno idea di costa stanno inghiottendo, né di quello che stanno facendo al proprio corpo».