La modella che posa nuda per gli studenti
28/12/2011 di Dario Ferri
Margherita, 28 anni, veronese, si spoglia per l’Accademia delle Belle Arti
Margherita è una ragazza veronese di 28 anni, è una modella, e si è inventata un mestiere tutto suo: posare per gli artisti. La ragazza si spoglia per l’Accademia delle Belle Arti e ha raccontato la sua esperienza a L’Arena: “Difficile essere naturali quando si è alle prime armi, poi tutto cambia”, ha detto.
L’IMBARAZZO INIZIALE – Scrive Chiara Tajoli:
Stare immobili per un’ora è già un’«operazione» complicata, ma rimanere fermi in tenuta adamitica, circondati da una trentina di persone che studia ogni centimetro del vostro corpo, è un’esperienza che pochi riuscirebbero a sostenere. Margherita Frigo, 28 anni, di San Martino Buon Albergo occhi e capelli scuri, è una di questi pochi. Da tre anni posa nuda per l’Accademia di Belle Arti «Cignaroli» e da un anno anche per i privati. «La prima volta è stato abbastanza imbarazzante, diciamo un’esperienza un po’ forte», confessa. «Sono entrata in aula avvolta in un’asciugamano, con le infradito ai piedi. Poi ho tolto tutto e ho raggiunto il supporto predisposto per la modella. Il problema è che gli allievi mi hanno circondata: ce n’erano davanti, dietro, ai lati, non c’era un punto del mio corpo che potessi nascondere. E i professori mi dicevano “Stenditi, assumi una posa naturale”. Come fosse facile essere naturali in quelle condizioni», sottolinea.
“SONO ENTRATA NELLA PARTE” – Margherita è riuscita a passare dall’imbarazzo alla piena professionalità:
Lei, però, non si è lasciata prendere dal panico ed è riuscita ad arrivare con professionalità alla fine dell’ora. «Mi sono sforzata di entrare nella parte, ho pensato a quello di cui avevano bisogno gli studenti che dovevano ritrarmi e mi sono comportata di conseguenza, cercando di rilassarmi il più possibile», spiega. «La tensione e l’ansia rendono innaturali le pose. Ormai ero lì, tanto valeva cercare di essere una brava modella». Rotto il ghiaccio, tutto è diventato più semplice e ora per Margherita Frigo posare per disegni artistici è diventato un lavoro piacevole. «Prima erano gli altri a dirmi come mettermi», spiega. «Adesso li anticipo io, inventando pose che possono essere interessanti per loro». Imbarazzi non ce ne sono più. «Un professore dell’Accademia mi ha detto che in fondo sono io a far sentire in imbarazzo gli altri. “Imponi la tua presenza e quindi fai quasi violenza agli altri”, mi ha detto, “nessuno degli studenti oserebbe fare altrettanto”. Un punto di vista cui non avevo pensato», conclude sorridendo.
20 EURO ALL’ORA – Margherita all’Arena di Verona spiega quali sono le pose più richieste, le difficoltà del mestiere, le tariffe e i motivi di una scelta di un lavoro così particolare:
Se ha scelto un lavoro così particolare un motivo c’è. «È stato il mio ex ragazzo, che è un pittore, a suggerirmelo», spiega. «Avevo bisogno di soldi per aprire con una mia amica un centro benessere a San Pietro di Lavagno, proponendo un’estetica tutta naturale», spiega. «Mi ha dato lui l’idea di fare la modella e di rivolgermi all’Accademia per lavorare in un luogo sicuro. Così ho portato il curriculum e una foto a figura intera. Pochi giorni dopo mi hanno chiamata». Stare fermi, comunque, non è una passeggiata. A volte siha freddo, ci si «informicola», si sta scomodi e ci vogliono molta pazienza e self control. Ma Margherita Frigo ci riesce bene, forse perché è abituata a fare yoga. «In classe lavoro per due ore», spiega. «Riesco a restare immobile un’ora, poi cambio posa e faccio un’altra ora. Le posizioni più difficili? Sicuramente quelle con le braccia alzate ». La resistenza è una delle sue qualità. «Mi fanno i complimenti per come lavoro, per le mie forme e per come riesco a restare ferma», racconta. «A volte se ci si sposta anche solo di un centimetro si fa un danno a chi sta disegnando. Certo le pose più belle non sono mai comode. Ricordo che una volta me ne hanno chiesto una raccolta, a “uovo”. Ero tutta raggomitolata su me stessa e dopo mezz’ora non sentivo più le gambe, ma sono riuscita a resistere per tutta l’ora. Si può anche chiedere una pausa, ma cerco di non farlo: in fondo vengo pagata 20euro all’ora. Poi ci sono anche artisti che chiedono pose veloci, di dieciminuti, a volte meno, perché vogliono cogliere il movimento della modella. In questi casi il modo di lavorare cambia completamente».
LA RICHIESTA IMBARAZZANTE – La modella parla poi di una richiesta imbarazzante avanzata da un’allievo e della posa più strana assunta. Continua L’Arena:
Richieste imbarazzanti finora non gliene sono arrivate. «A parte una», si corregge. «Uno studente voleva fare un calco di una mia parte anatomica molto intima», racconta. La richiesta chiaramente non è andata in porto. «Un’altra volta, invece, ho avuto dei problemi con uno studente che veniva a lezione con una telecamera e mi riprendeva. Se qualcuno scatta una foto per poi finire il disegno con calma può anche starci, ma le riprese non le accetto». Pose strane, però, ne ha fatte. «Una volta ho posato nuda su un albero per gli studenti dei corsi liberi dell’Accademia», afferma. «È stata una mia idea. L’anno scorso, invece, ho posato nuda in piazza Dante a Verona per una performace artistica durante la manifestazione «Verona risuona»: mi hanno dipinta tutta di nero e poi mi hanno colorata. Peccato che pertogliere il colore ci siano volute due settimane, ne avevo anche dentro le orecchie», conclude ridendo. «Però è stato bello vedere com’era stato trasformato il mio corpo: ero irriconoscibile ». Quanto a cellulite e chili di troppo, non ha problemi, ma perfetta non ci si sente proprio. «Non sono mai stata contenta del mio corpo», confessa. «Per anni ho creduto di avere le gambe e il sedere troppo pronunciati, ho sempre avuto l’assillo di avere una struttura troppo muscolosa, ma poi mi sono accorta che è un aspetto positivo per il mio lavoro. La posa per un disegno artistico non è quella per un servizio fotografico: più una persona è normale meglio è». Il suo rapporto con il corpo e con la vita ora è molto sereno. «Negli ultimi due anni sono contenta dicomesono», afferma. «È una questione mentale. Bellezza e perfezione non coincidono, bella è la femmilità: la donna è un essere speciale, che ha il mistero dentro sè. Il corpo è bello e puro, siamo noi che l’abbiamo caricato di malizia e considerato qualcosa di sporco. Pochissime donne purtroppo si piacciono», aggiunge, «e il mercato vuole renderle sempre più infelici del proprio aspetto per far loro consumare creme, pastiglie e spingerle a fare interventi chirurgici e diete che spesso creano squilibri alimentari. Non è possibile vedere sui giornali primi piani di attrici cinquantenni con la pelle così perfetta che non si vedono neppure i pori». Quanto alle rughe e ai capelli bianchi, non li vive come un problema.