La lettera aperta dei medici a Beppe Grillo, che li chiama «agenti di turismo»
22/10/2018 di Redazione
I medici contro Beppe Grillo, che li definisce ‘agenti di turismo‘. Filippo Anelli, il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, la Fnomceo, ha scritto una lettera aperta indirizzata al fondatore del M5S dopo le parole da lui pronunciate ieri sera a Roma, in chiusura della kermesse ‘Italia a 5 Stelle’ al Circo Massimo. In una nota dell’ordine si legge che il comico genovese, rivolgendosi al Ministro della Salute Giulia Grillo, su una base musicale ha scandito: «Ah che compito straordinario che hai. Convincere la gente a non andare in sovra-diagnosi. Metà delle tac, dei raggi, delle analisi del sangue sono inutili. Andiamo dal medico che è ormai un agente di turismo, e ti manda da quello e da quell’altro in una spirale di esami fino a che alla fine qualcosina te la trovano».
La lettera aperta a Beppe Grillo: «Siamo i medici del cittadino, non dello Stato»
«Sì, caro Grillo – ha risposto Anelli nella sua lettera – noi medici ci sentiamo agenti di turismo: quando dobbiamo porre rimedio alle disuguaglianze di salute e di accesso alle cure, quando i nostri pazienti per curarsi devono spostarsi da una regione all’altra. Quando, per trovare un centro di eccellenza, devono percorrere centinaia e centinaia di chilometri». E ancora: «Siamo in ottime mani quando il Ministro della Salute conferma la volontà di difendere il servizio sanitario nazionale. Quando promette di ridurre le liste di attesa, quando vuole togliere il superticket per favorire l’erogazione delle prestazioni nei servizi pubblici; quando vuole colmare le disuguaglianze tra Nord e Sud».
La Fnomceo chiede quindi al ministro Grillo risposte precise anche sul rinnovo dei contratti di lavoro dei medici; sul tema della violenza nei confronti degli operatori sanitari; sulle assunzioni per colmare la carenza gravissima dei medici specialisti e dei medici di medicina generale; sull’accesso a medicina, garantendo a ogni iscritto al corso di laurea una borsa di specializzazione o di medicina generale. E in particolare la Federazione chiede di opporsi «al progetto di una nuova interpretazione dell’autonomia delle regioni, che rischia, dopo 40 anni di vita del servizio sanitario nazionale, di decretarne la fine, rompendo il patto di solidarietà tra le regioni e creando cittadini di serie A e di serie B». «Caro Beppe Grillo, caro ministro Giulia Grillo, noi – conclude la Fnomceo – non siamo, non vogliamo essere i medici dello Stato: noi siamo i medici del cittadino».
(Foto di copertina da archivio Ansa: Beppe Grillo sul palco di Italia 5 Stelle al Circo Massimo il 21 ottobre 2018. Credit immagine: ANSA / MASSIMO PERCOSSI)