La difesa «sempre legittima»: Il via libera della Camera alla riforma di Matteo Salvini

«Dalle parole ai fatti» twitta Matteo Salvini, con tanto di Hashtag «la difesa è sempre legittima». Dopo il voto sui sei articoli “pilastro” della legge sulla legittima difesa, oggi mercoledì 6 marzo la Camera voterà dieci emendamenti, per poi dare il voto finale. Poi la palla passa al Senato, dove l’approvazione è calendarizzata per il 26 marzo, ma è solo questione di conti matematici: i voti ci sarebbero tutti. La legge sulla legittima difesa sembra essere vicina, anche se non tutti sono contenti.

Legge sulla legittima difesa: gli articoli “pilastro”

Cosa significa che «la difesa è sempre legittima»? il testo discusso alla Camera prevede che la difesa non sia punibile se «si usa un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere la propria a la altrui incolumità, i beni propri o altrui». È proprio il primo articolo a destare più malumori: l’avverbio «sempre» secondo i dissidenti del movimento 5 stelle rischia di aprire uno scenario di presunzione costituzionalmente illegittima. Chi si è «legittimamente difeso» non potrà essere punito se si trova «in uno stato di grave turbamento derivante dalla situazione di pericolo in atto», e verrà escluso dalla responsabilità civile: significa che non sarà obbligato a risarcire il danno collegato al fatto in sede civile. Pene inasprite invece per chi viola il domicilio (carcere alzato da due a 4 anni) e per chi commette furto in abitazione (innalzamento del carcere a sei anni). Sarà invece possibile la sospensione condizionale della pena dopo aver commesso un furto soltanto dopo aver pagato l’importo pari al risarcimento del danno.

Matteo Salvini trionfante, I 5 stelle silenziosi

Matteo Salvini si è mostrato estremamente soddisfatto per i passi un avanti. Lo scrive sui social e in Aula sorride. Diverso invece l’umore dei pentastellati: ben 33 deputati assenti, in piena forma di protesta contro la legge sulla legittima difesa che ha sempre spaccato il movimento. E c hi invece c’era, è rimasto in silenzio, nonostante le frecciatine esplicite ricevute durante il dibattito. «Il coro muto della Butterfly» attacca Orlando, mentre il Partito democratico ne sottolinea più volte «l’imbarazzo». «Voi votate il provvedimento per legittima difesa perché senno ve ne andate tutti a casa» tuonano da Forza Italia, e i pochi pentastellati presenti intorno a Matteo Salvini  – un assente tra tutti, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede – tacciono, e incassano. Forza Italia avrebbe voluto un disegno di legge ancora più severo, ma Matteo Salvini non ha voluto correre il rischio di destabilizzare, ancora, i delicati equilibri: per ora va bene così, l’importante è andare avanti. Come ha ricordato Antonio Tajani, «questo provvedimento è la prima cosa che ha l’idea di essere di centrodestra e Forza Italia fin da subito ha fatto carte false perché si portasse avanti questo tema».

(credits immagine di copertina: ANSA/ETTORE FERRARI) 

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