Il gruppo di hacktivisti Killnet dice di non voler interferire sui voti dell’Eurovision

La loro, dicono, è stata un'azione dimostrativa per evidenziare sistemi informatici e portali non protetti

12/05/2022 di Enzo Boldi

Voleva essere solamente una azione dimostrativa, per mostrare al mondo come i sistemi su cui si appoggia la piattaforma siano vetusti e facilmente “bucabili”. Adesso, però, sembra che il gruppo di hacktivisti vicino a Mosca, Killnet, abbia deciso di seppellire l’ascia di guerra annunciando la sua volontà di non voler più interferire sulle modalità di voto online della seconda semifinale e della finale dell’Eurovision Song Contest in programma, in questi giorni, a Torino.

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Attraverso quello stesso canale Telegram (We Are Killnet) utilizzato nella giornata di ieri per mostrare al mondo come sia stato possibile (e il sistema lo consentirebbe ancora adesso) influenzare il voto online sul vincitore del concorso musicale del Vecchio Continente – oltre all’annuncio dell’attacco malware nei confronti dei siti della Difesa e del Senato (tra i tanti) condotto dalla loro “costola” Legion -, gli hacktivisti hanno spiegato, a modo loro, le future intenzioni.

«Puoi dire quello che vuoi. Ma c’è solo una verità ed è che non ha senso influenzare il voto online. Farai comunque quello che devi fare. Il tuo sistema non è protetto. Ti inviamo 10 miliardi di richieste e aggiungiamo voti a qualche altro Paese. Cosa farai al riguardo? Ecco perché non partecipiamo alle vostre feste gay. È bastato trovare l’indirizzo IP e metterlo in stato di stop. Ma non vale il tempo e la nostra attenzione».

Killnet dice di non voler interferire sui voti dell’Eurovision

Un post, con lo stesso atteggiamento già utilizzato in precedenza, con cui si depongono le armi per evidente “inferiorità” del rivale. In precedenza, infatti, Killet aveva condiviso su Telegram tutte le informazioni (con tanto di link) per interferire sulle votazioni delle semifinali e della finale dell’Eurovision Song Contest in corso a Torino.

Killnet post Telegram voti Eurovision

«Non puoi votare online, forse la colpa è del nostro attacco DDOS», scrivevano ieri sulla chat Telegram di Killnet. E, in effetti, i due link (che abbiamo oscurato) mostravano il blocco del portale per le votazioni e anche quello con l’individuazione dell’IP del portale che consentiva di inserire valori numerici (quindi voti) per ogni singolo Paese in gara. E, concretamente, quel sistema di modifica funzionava (e funziona ancora). Sta di fatto che ora, secondo l’annuncio ufficiale, gli hacktivisti non attaccheranno più quel sistema, perché il loro obiettivo era quello di mostrare al mondo come molti portali online (come accaduto, per esempio, con il sito del Senato italiano) siano aggrappati a strutture tutt’altro che sicure e inviolabili. Sta di fatto, però, che quei link per modificare i voti siano ancora online, in quella chat pubblica con oltre 50mila iscritti.

(foto IPP/EBU/andres putting)

 

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