Junior Cally a Sanremo 2020: «Io strumentalizzato, non ho messaggi per Salvini» | VIDEO

La sua canzone era una delle più attese di questo Sanremo 2020 per via delle polemiche che lo hanno accompagnato nelle settimane precedenti il Festival. All’indomani della sua prima apparizione sul palco del Teatro Ariston, Junior Cally ha parlato ai giornalisti ripercorrendo le accuse di sessismo per i suoi brani precedenti e rispondendo a tutte le parole che, in maniera indiretta, gli sono state rivolte sui social e da vari esponenti politici, compreso Matteo Salvini su cui, però, ha preferito soprassedere. Ma ha già i piani chiari per il futuro: «Posso dirvi già due date a Roma e il repack del mio disco avrà due inediti».

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Ti è dispiaciuto cantare così tardi?

«So ma credo che ci sarà modo di cantare prima nei giorni che verranno».

Sei stato penalizzato dall’audio? La classifica rispecchia le polemiche?

«Credo che l’emozione fosse tanta. La classifica non l’ho guardata e commentata poi si vedrà».

I buoni brutti e cattivi del pop-rock. Cercare un pretesto politico per farti fuori dal festival come lo hai potuto sopportare da artista? Ieri c’è stata l’esposizione di Gessica

«Se non riusciamo a vedere la differenza tra fiction e realtà vale tutto. Io sono dalla parte di Gessica Notaro perché sono contro la violenza su tutte le donne. Il brano incriminato ha un linguaggio che non vuole essere capito, ci siamo fermati a sole quattro righe di un brano. Se ascolti la seconda strofa di strega comincio dicendo un chiaro elogio alla non violenza. Mia madre ha 60 anni è un ex maestra elementare ha capito pienamente tutti gli artisti rap. Se questo genere non vuole essere capito o non può essere capito bisogna vederlo».

Riscriveresti un testo così forte? La maschera?

«Con tutte queste polemiche abbiamo preferito metterci la faccia. Io rifarei tutti i miei brani e mi è dispiaciuto se qualcuno si è sentito ferito perché sono contro ogni forma di violenza. C’è differenza tra fiction e realtà. Voglio cantare, poi vedremo se la canzone piacerà  dal festival. Non ho la palla di vetro, vediamo cosa succederà».

L’anno scorso è stato l’anno di Gambino, questo sembra il tuo anno, di Anastasio e Rancore. C’è un ritorno al rap impegnato dopo la trap?

«La trap è un sottogenere. C’è un ritorno, ma non faccio tutta questa distinzione. Non vedo tutta questa differenza tra pop e rap. Sono felice che Anastasio e rancore siano sul palco. Forse quella di Anastasio è stata la migliore esibizione della prima giornata».

Junior Cally canterà Vasco Rossi

Stasera canti Vasco Rossi, come mai l’hai scelta?

«“Io mi sono informato ieri dopo l’esibizione quindi ho pensato solo alla performance perché avevo tanti pensieri. Non mi interessa arrivare 24esimo. Vasco Rossi con quella canzone fece un festival da outsider. Io mi sento così, anche se il mio nome sul web è circolato tantissimo. Non voglio paragonarmi a Vasco perché l’1% della sua carriera basterebbe a tutti. Ormai voglio divertirmi e godermi il festival».

Alcune canzoni delle cover sono state scelte quasi all’ultimo, anche tu? Vasco se la prende con un giornalista, dedicherai a qualcuno?

«Credo che i Vito hanno una voce formidabile per questo ho scelto loro. Ho dei bei rapporti. Io dedicherò le mie strofe a qualcuno, ho cambiato un po’ la canzone preparatevi».

Chiaro che ci sia il filtro e che strega sia un testo di finzione, ma poiché il pubblico è di teenager ti sei posto il problema che certi messaggi possano essere interpretati male? Hai studiato musica?

«Sto studiando musica perché ho fatto prove disastrose con orchestra. Io avendo un fratello più grande ascoltavo Marylin Manson, ma non ho mai cavalcato un maiale come lui. Queste immagini devono portare ad un dialogo in casa, mia madre ne parlava con me e se riesci ad avere una giusta educazione non ci sono problemi».

Tarantino mette in scena Kill Bill nessuno dice cattivo esempio, perché il cantante è percepito dal pubblico dei giornalisti come uno che racconta cose in prima persona?

«Penso che un cantante può essere un regista, per rispondere sui limiti dei testi si può decidere qual è il limite da non superare. La linea di confine è sottile tra limite e censura. Non so perché il cantante viene visto così, forse perché presenta in prima persona l’arte rispetto ad un regista».

Hai avuto l’impressione che quello che hai scritto venisse strumentalizzato dalla politica?

«Mi sono posto ad una domanda, della mia partecipazione si è saputo il 31 dicembre e nessuno mi conosceva. Tutti si chiedevano ‘ma chi è Junior Cally?’. Il 17 dopo l’ascolto dei brani sono diventato il nemico pubblico numero uno. Non posso decidere io se sono stato strumentalizzato, ma il pensiero c’è».

L’emulazione, quindi bisogna ascoltare con il bollino rosso? Se tanti non ti capiscono forse sei tu che non ti spieghi? Avevi un ragazzo con la sla compresa da tutti?

«Ho avuto una presunta leucemia, ho fatto controlli per 4 anni perché non si capiva ci tengo a precisarlo. su Spotitfy c’è il bollino rosso sulle mie canzoni,  se non controlliamo cosa guardano i nostri figli il problema non è mio. Apriamo tutti i testi di tutte le canzoni e vediamo chi canta al festival. Perché guardate solo a me? Abbiamo altri mille testi. Leggiamo altri testi così, non ho mai visto una cosa così. Per me l’emergenza è l’Isis. Quindi la colpa della violenza è mia?».

Ci saranno riferimenti alle sardine in vado al massimo? Alcuni Big come Vanoni e Bertè ti hanno criticato, c’è stato qualcuno che ti ha espresso solidarietà?

«In maniera privata in tanti mi hanno difeso, anche Levante, Anastasio, Rancore e J-Ax si sono espressi. Stasera staremo a vedere per le sardine».

Mi definisce chi è per lei un’artista?

«Chi riesce a trasmettere grazie alla sua opera d’arte. Chi sente delle storie e riesce a raccontarle su una produzione, è colui che presenta la sua arte a prescindere dell’apprezzamento di chi la guarda. Io faccio arte, Junior Cally è la mia opera d’arte».

Continui a parlare di arte come se fosse avulsa dalla responsabilità sociale? Non te ne frega nulla?

«Avverto la responsabilità, voglio onorare questo palco quindi mi frega eccome. Se andiamo ad ascoltare Il brano di ieri è in linea».

Qual è il motivo del pregiudizio contro il rap?

«Sembra come non ci sia la voglia di immergersi nel nostro genere. Non lo so sinceramente, la nostra partecipazione al festival potrebbe aiutare a far interessare le persone al genere».

(foto di copertina e video: Thomas Cardinali / Giornalettismo)

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