Tria conferma: «L’aumento dell’Iva e delle accise sui carburanti è tra le previsioni del Def»
17/04/2019 di Enzo Boldi
La notizia circolava da diversi giorni, anche perché è scritta palesemente tra le pagine del Documento di Economia e Finanza licenziato dal consiglio dei Ministri la scorsa settimana: l’aumento dell’Iva non solo è un rischio, ma allo stato attuale delle cose è quasi una certezza. Lo dicono le previsioni inserite nel Def, la cornice entro la quale dovrà e potrà muoversi il governo per stabilire i paletti della prossima legge di Bilancio. Ora la conferma arriva dallo stesso Giovanni Tria che ha spiegato i dettagli di quelle 164 pagine alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato.
«Lo scenario tendenziale del Def incorpora gli incrementi dell’Iva e delle accise dal 2020-2021». Si tratta di una previsione, come già spiegato la scorsa settimana, anche se rispetto ai ‘vecchi’ documenti di Economia e Finanza non si parla esplicitamente di azioni mirate per disinnescare queste clausole: qualora il governo non dovesse riuscire ad attuare una legislazione per disinnescare l’attivazione delle clausole di salvaguardia, dal prossimo anno (e per i 12 mesi successi) scatterebbe l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto. E non solo. La battaglia elettorale di Matteo Salvini sull’abbattimento delle accise sui carburanti diventerebbe – come se ce ne fosse bisogno dopo quasi un anno di governo – un’altra promessa non solo non mantenuta, ma addirittura con epilogo completamente opposto.
L’aumento di Iva e accise sono previste dal Def
«Ricordo che lo scenario tendenziale incorpora gli aumenti dell’Iva e delle accise che entrerebbero in vigore il 1 gennaio 2020 – ha proseguito il ministro dell’Economia Giovanni Tria in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato riunite a palazzo Madama sul Def -. La legislazione fiscale vigente viene confermata in attesa di stabilire interventi alternativi». Percorsi alternativi e coperture da trovare. Su questo si concentrerà il lavoro del Mef nei prossimi mesi, anche se la missione sembra essere piuttosto ardua.
Le lacrime del dl crescita
Oltre ai dati e le previsioni sulla crescita, che non sono molto esaltanti, via XX settembre è ancora alla caccia di quelle risorse per coprire i costi previsti dal decreto crescita. Il piano è stato approvato dalle Camere, ma dopo oltre un mese manca ancora la bollinatura da parte della Ragioneria di Stato. Mancano, infatti, i fondi per le coperture e finché non saranno trovati il dl crescita resterà fermo nel cassetto.
(foto di copertina: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)