Sullo Ius Culturae «deciderà Rousseau»
03/10/2019 di Gaia Mellone
È formalmente ricominciato l’iter del ddl sullo ius culturae: la Commissione Affari costituzionali della Camera ha ripreso l’esame della proposta per riformare le modalità di acquisizione della cittadinanza italiana, dopo che la discussione era stata iniziata e immediatamente sospesa il 24 ottobre del 2018. Il presidente Giuseppe Brescia, che ha sostituito nella veste di relatore Roberto Speranza ha annunciato che presto ci saranno le audizioni di Anci e Unicef, mentre il Movimento 5 Stelle avverte: «Deciderà Rousseau».
Sullo Ius Culturae «deciderà Rousseau»
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Il presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera Giuseppe Brescia annunciando la ripresa dell’esame sullo ius culturae ha riconosciuto il forte «dibattito sociale, ancor prima che politico» scatenatosi nell’opinione pubblica in merito. «Un dibattito fatto anche di storie di speranza – ha aggiunto – come quelle che ho potuto leggere da diverse lettere che mi sono arrivate in questi giorni». Molti ragazzi avrebbero infatti raccontato le loro storie, manifestando un «forte senso di appartenenza alla nostra comunità» e «una domanda di concretezza e di giustizia» che non può più essere rimandata o ignorata.
Contraria invece è Giorgia Meloni che alla notizia della ripresa dell’esame ha chiarito che Fratelli d’Italia ha chiesto in Commissione «che in questa legislatura non si discuta di ius culturae». La motivazione addotta è che «la nostra costituzione afferma che la sovranità appartiene al popolo e alle ultime elezioni i partiti che avevano inserito nel programma una riforma della cittadinanza hanno preso il 20%». La leader di Fratelli D’Italia ha anche aggiunto che se la maggioranza dovesse effettivamente varare la legge, verrò richiesto a Sergio Mattarella «di non promulgare la legge» e verrà avviata «la racconta di firme per un referendum».
Anche il Movimento 5 Stelle in merito allo ius culturae ritiene fondamentale e imprescindibile interpellare i cittadini. O meglio, gli iscritti alla piattaforma Rousseau. «Lo ius culturae non era nel nostro programma di governo» ha infatti dichiarato Vittoria Baldino a nome dei 5 stelle, «quindi è giusto che su un tema così delicato sentiamo gli iscritti sulla piattaforma Rousseau».
(Credits immagine di copertina: ANSA/FABIO FRUSTACI)