Italiani all’estero: il voto che disegna un’altra Italia

C’è un mondo in cui la Lega si arresta appena al 18,1%, mentre il PD è il primo partito del paese con le preferenze del 31,4% dei votanti. No, non parliamo di “feudi rossi”, né facciamo fantapolitica: è solamente il dato più eclatante che salta all’occhio vedendo i dati di voto dei nostri connazionali residenti all’estero. In un’ipotetica cartina europea infatti, le forze socialiste, occuperebbero quasi tutti i paesi europei, a eccezione di Bulgaria, Romania, Ungheria, Slovenia, Estonia e Lituania. Segno che la retorica di Matteo Salvini, che appare quasi infallibile in Italia, fatica a sfondare tra persone che vivono, studiano e lavorano in altre realtà.

Il buon risultato dei Verdi e di +Europa

Ma non solo, i nostri connazionali all’estero, in linea con il trend riscontrato in molti paesi UE, premiano le istanze ecologiste dei Verdi, che figurano addirittura come quarto partito dietro all’M5S, sfiorando addirittura il 10% (9,8%). Un dato eclatante, se si conta che in Italia il partito ha ottenuto appena il 2.3% delle preferenze.


Buoni risultati anche per la lista +Europa che si attesta sull’8,4% (contro una media nazionale del 3.1%) e addirittura per la Sinistra. Se in Italia, a sinistra del PD c’è ormai il vuoto, grazie ai voti dei nostri connazionali all’estero la lista di sinistra più radicale e anti-neoliberista otterrebbe il 4%, l’agognata soglia per superare lo sbarramento elettorale. Fratelli d’Italia, il partito della Meloni invece, non raggiungerebbe il quorum, attestandosi su un misero 2.5%, molto lontano dal 6.5% della media nazionale. Insomma, un’altra politica sembra ancora possibile. A patto che non si rimanga in Italia.

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