Quanti sono gli italiani che si rivolgono agli psicologi online
I dati di un'indagine di YouGov e le parole della CEO di UnoBravo sono lo specchio di un cambio delle dinamiche
24/05/2023 di Redazione Giornalettismo
Un tabù che non sembra essere più tale. Il tema della salute mentale è diventato un argomento che non viene più visto con gli occhi del timore dei giudizi altrui. Anche “a causa” della pandemia, moltissimi italiani hanno iniziato a rivolgersi agli psicologi – anche online – per affrontare paure, timori e tutti quei malesseri che derivano dalla nostra mente. Proprio le restrizioni provocate dal Covid-19 hanno poi spinto le istituzioni e chi ci governa ad accendere una luce nei confronti della salute mentale dei cittadini, stanziando fondi (confermati anche per il 2023 e il 2024) e contribuiti in questa direzione.
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Il rapporto tra italiani e psicologi online, dunque, è cambiato moltissimo negli ultimi anni. Anzi, a esser mutato diametralmente è il rapporto tra i cittadini e i professionisti in grado di dare un supporto sul tema della salute mentale. Secondo un’indagine di YouGov (commissionata dalla piattaforma UnoBravo), 9 italiani su 10 si dicono aperti ad andare da uno psicologo o uno psicoterapeuta, con il 40% che già sta seguendo un percorso o lo ha concluso.
Italiani e psicologi online, i dati del report YouGov
E la nuova “normalità” risponde al nome di psicologia online. Infatti, anche grazie al supporto di grandi piattaforme come UnoBravo, sempre più persone hanno iniziato a effettuare sedute a distanza, attraverso il proprio pc o dispositivo. Tutto ciò, occorre sottolinearlo, è dovuto anche alla presenza del Bonus Psicologo che ha consentito anche a chi non ha risorse economiche di potersi rivolgere ai professionisti. L’indagine condotta da YouGov ha mostrato dei dati molto interessanti per quel che riguarda il sempre più crescente utilizzo di piattaforme dedicate:
«Il 51% degli intervistati che considera la terapia online almeno equivalente a quella in presenza ritiene, infatti, che effettuando la terapia da remoto sia molto più semplice poter inserire le sedute nella propria agenda, sempre più ricca di appuntamenti e impegni».
Dunque, c’è anche un altro aspetto importante che emerge da questa indagine: tanti italiani sostengono che queste sedute siano equivalenti a quelle in presenza e, soprattutto, siano più comode da gestire. Numeri che vengono confermati anche da Danila De Stefano, CEO e founder di UnoBravo:
«Per quanto riguarda il ricorso alla terapia online, stando ai dati, ben il 59% di chi attualmente è in terapia ha effettuato almeno alcune sedute online: un numero molto più alto rispetto al passato, quando solo il 16% aveva fatto almeno qualche seduta online. Rispetto alle due tipologia di incontro, in presenza o attraverso lo schermo, inoltre, la maggior parte degli intervistati si è dichiarata aperta alla terapia online e il 32% ritiene quest’ultima equivalente o migliore della tradizionale».