Il portale assistenza di Ippocrateorg ha chiuso: i medici sospesi non possono esercitare nemmeno telemedicina

Il portale è stato contattato spesso da utenti che hanno provato a curare il Covid-19 da casa

03/12/2021 di Redazione

La piattaforma Ippocrateorg è stata spesso utilizzata, in questi ultimi mesi, da diversi utenti che hanno preferito sottoporsi a cure domiciliari contro il coronavirus. Tuttavia, i medici che hanno interagito su questa piattaforma, e che si definiscono un gruppo «principalmente di ricerca, di prevenzione e di medicina personalizzata, e che fornisce un supporto organizzativo ad una rete di medici qualificati che prestano consulenze a titolo gratuito alle persone che hanno necessità», hanno annunciato la chiusura del portale.

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Ippocrateorg, la chiusura del portale e le motivazioni

Mauro Rango, gestore del portale, ha spiegato le motivazioni che hanno portato alla chiusura del portale. Che lui, in realtà, presenta piuttosto come una sospensione fino al 31 dicembre: «Siamo stati costretti a chiudere ma abbiamo chiuso fino al 31 dicembre, perché stiamo cercando nel frattempo altri medici che siano ancora iscritti all’Ordine e che possano prendere in mano il servizio assistenza» – ha detto.

La maggior parte dei medici che facevano parte della rete di Ippocrateorg non risultano vaccinati e, pertanto, sono stati sospesi dall’ordine, non avendo più la possibilità di esercitare la professione. Nemmeno in telemedicina, come avveniva fino a questo momento per chi richiedeva le cure attraverso il portale online di assistenza. «Tantissima gente – spiega Rango nel video pubblicato su YouTube – continua a cercarci, che ha bisogno di sostegno e aiuto perché il protocollo sostanzialmente rimane ancora quello di Tachipirina e vigile attesa, perché spesso si è soli a casa e si ha bisogno di un medico reperibile».

Ivermectina, l’idrossiclorochina, cortisone, eparina erano farmaci che abitualmente erano indicati dai medici ai pazienti che si rivolgevano a loro attraverso il portale. Si tratta di cure che – per alcuni di questi prodotti – non sono state previste dai protocolli sanitari anti-Covid e che sono state al centro di diverse discussioni all’interno della comunità scientifica. Nei giorni scorsi, addirittura, c’è stata una indagine della procura di Ferrara in seguito a un uomo finito in terapia intensiva: aveva provato a curarsi con i suggerimenti forniti attraverso la piattaforma. Tuttavia, Ippocrateorg aveva avuto dei suoi passaggi istituzionali in passato: a settembre di quest’anno un convegno di persone vicine alla piattaforma era stato ospitato anche in Senato.

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