Il vittimismo di Salvini che lancia l’hashtag in suo favore per un voto previsto da mesi

Il voto del Senato sul caso Open Arms era previsto da tempo, fin da quando la Giunta per le Immunità di Palazzo Madama – in prima istanza, come da procedura in questi casi – aveva dato parere contrario all’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno. Insomma, era un evento solo da calendarizzare e oggi è arrivata la data della votazione parlamentare: giovedì 30 luglio. Ma i leghisti sembrano essere sorpresi di questa decisione e, come rilanciato dai canali social ufficiali, da alcuni parlamentari e dal segretario stesso, hanno fatto riemergere l’hashtag Io sto con Salvini.

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Il leader della Lega ha voluto ringraziare chi ha riportato in auge quell’hashtag su Twitter.

Giusto e legittimo. Ma quel che sorprende è la posizione della Lega e di alcuni suoi rappresentanti di spicco che appaiono sorpresi da questa calendarizzazione. Prendiamo, come esempio, quanto scritto dal deputato Claudio Borghi.

Io sto con Salvini, l’inutile hashtag per una decisione ovvia

Io sto con Salvini, scrivono sui social. Ma il voto in Senato è l’ultimo passo di una procedura che i parlamentari conoscono bene. Anche in caso di parere negativo della Giunta per le immunità di Palazzo Madama, deve arrivare anche il voto parlamentare. Insomma, a decidere sull’autorizzazione a procedere nei confronti del leader della Lega è sempre il Parlamento. Ed era già previsto (senza data, fino a oggi) questo voto.

Lui aveva chiesto di essere processato

Occorre ricordare che la Giunta ha già detto no al processo per il caso Open Arms e la posizione di Italia Viva sarà decisiva al Senato. Ma in Giunta, nei mesi scorsi, aveva già dettato la linea verso il parere negativo. Inoltre, occorre ricordarlo, era stato lo stesso segretario a chiedere di essere processato.

(foto di copertina: da profilo Instagram e Twitter di Matteo Salvini)

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