«Il cibo è una passione che non svanisce mai, ma soprattutto un gesto quotidiano»

Tante storie digitali di cucina. Intervista a Ramona Votta

10/06/2023 di Hilde Merini

Si dice che noi italiani facciamo parte di quella fetta di mondo capace di parlare di cibo anche mentre sta mangiando. Un’ossessione, un fattore culturale, un grande patrimonio. Sta di fatto che, dalla nascita dei blog e dei vlog ad oggi, la community food è sempre stata una presenza costante e generosa. Un numero altissimo di utenti interessati all’argomento, e di pari passo un alto numero di food content creator che cercano di risponde ad una forte domanda.  Nell’intervista a Ramona Votta, autrice del progetto @ramona_storiedicucina, capiamo tante cose: inizia il suo percorso molto presto su internet, inserendosi in una delle prima generazioni di foodblogger. Il suo blog di ricette – “Ramona Storie Di Cucina”, appunto – è il suo scrigno di ricette vegetali, spesso dolci, che lei stessa ama cucinare. 

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Intervista a Ramona Votta, com’è avvenuto il suo passaggio ai social

Qualche anno fa il passaggio ai social network, l’apertura del profilo instagram @ramona_storiedicucina, nato un po’ per caso come ci racconta: «L’idea è nata un po’ per gioco qualche anno fa quando Instagram iniziava ad essere un po’ più conosciuto. Il mio ragazzo mi ha spronata a provare ed è stato così che ho iniziato».  Spesso basta davvero una piccola spinta da una persona cara per entrare in un progetto che, almeno un pochino, potrebbe cambiarti la vita. 

Ramona così descrive il suo progetto sul web: «È un progetto sempre in continua evoluzione. Un diario dove raccontare, condividere, scrivere di cibo e tutto quello che ruota intorno ad esso e a me». La doppia dimensione di blogger e creator su Instagram può sicuramente creare confusione, ma Ramona ci racconta il modo in cui sta gestendo le due diverse comunicazioni e anche lo stile a esso associato. Ci dice infatti: «Nel blog racconto principalmente le mie ricette, mentre su Instagram condivido un po’ di tutto». Questa differenziazione è sicuramente legata al tipo di piattaforma e a delle scelte stilistiche. È indubbio che Instagram sia un canale maggiormente legato alla condivisione real-time, spesso con un occhio su scorci di vita privata.  

Lo stesso slittamento della piattaforma verso una maggiore presenza di video è un segno della maggiore attenzione del social network per dinamiche di real life. Lì dove non riesce ad arrivare la fotocamera, la staticità della foto riprodotta, arriva il video che intrappola in sé gesti movente toni della voce. 

Per questo molti content creator credono che sia sempre più importante avere una presenza “fisica” sui social. Farsi vedere, parlare con gli utenti spostandosi davanti alla telecamera, dovrebbe permettere al creator di avvicinarsi maggiormente alla propria community. Ma è davvero così? «Dipende – ci risponde Ramona -. Credo che se si ha qualcosa in più da comunicare mettendoci la faccia, allora è assolutamente ottimale. In caso contrario lo si può fare anche non riprendendosi sempre ma solo nei momenti utili». 

Che sia un video o una foto, la parola d’ordine è qualità

Ramona, che è abile sia nel creare contenuti video che fotografici, ci tiene molto ad avere contenuti in alta definizione per i suoi utenti. Infatti ci dice: «Faccio fatica a scegliere in quanto mi piacciono entrambi. Anche se ultimamente pubblico maggiormente video, le foto sono sempre comunque presenti».   

E aggiunge quanto sia importante avere tutti gli strumenti fotografici per poter allestire dentro casa un piccolo set fotografico: «Quasi fondamentale direi, soprattutto per le foto». Il motivo è molto semplice e ce lo spiega: «Permette di creare delle immagini professionali. All’inizio non è mai facile, soprattutto se non si ha manualità nell’usare una camera, nel preparare la scenografia e scegliere i props, ma con il tempo è la pratica diventa assolutamente più facile».  

Far dialogare la vita privata e la produzione di contenuti per internet non è facile. Quando i tuoi contenuti sono di tipo food, è facile stancarsi, si potrebbe pensare. Il rapporto con il cibo potrebbe essere compromesso introducendolo in un processo produttivo e creativo. Ramona su questo ha le idee chiare: «È abbastanza facile, perché il cibo è una passione che non svanisce mai, ma soprattutto un gesto quotidiano. Quindi processo produttivo e creativo coincidono benissimo fra di loro». 

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