L’intercettazione: «Matteo, alzati». L’ultimo mistero sulla latitanza di Messina Denaro

23/02/2019 di Redazione

Un imprenditore vicinissimo al superlatitante Matteo Messina Denaro viene intercettato dai carabinieri mentre fa il nome del capomafia. Il giorno dopo scatta il blitz nel casolare. Ma va a vuoto. Nel covo non c’è nessuno. È l’ultimo mistero della lunga caccia al boss trapanese di cui parla oggi il quotidiano Repubblica (articolo di Salvo Palazzolo) e che emerge dall’ultima indagine sui fiancheggiatori.

L’intercettazione: «Matteo, alzati». L’ultimo mistero su Messina Denaro

«Matteo, susiti», ovvero «Matteo, alzati», disse una mattina l’imprenditore Francesco Catalanotto, arrestato ieri mattina. Nella sua auto era stata piazzata una cimice e quella microspia riuscì anche a catturare il rumore di un portone metallico che si apriva. Era il 24 marzo 2016. Il giorno dopo l’intercettazione dei militari di Trapani scattò un blitz che non portò all’obiettivo. Come spiega Repubblica, l’intercettazione e il blitz senza risultato fanno parte dell’indagine della Procura distrettuale antimafia di Palermo che ha portato in carcere Calogero John Luppino, considerato il re delle scommesse, accusato di aver finanziato la famiglia di Messina Denaro. Il casolare di campagna era di proprietà proprio di Luppino, che era in contatto con Saro Allegra, cognato del superlatitante.

Il giallo ora continua, dal 1993, quando è cominciata la latitanza di Messina Denaro. Ma prosegue anche il lavoro di magistratura e forze dell’ordine, che negli ultimi anni hanno messo a segno decine di arresti ai fiancheggiatori del capomafia. Il cerchio intorno alla primula rossa si sarebbe stretto al punto che qualcuno, emerge dalle indagini, si è perfino è arrivato anche ad augurarsi l’arresto. «Fino a quanto non prendono a questo, siamo tutti consumati, perché ti legano tutti a questo deficiente», è una delle parole di Luppino riportate da Repubblica.

(Foto di copertina: un identikit del superlatitante Matteo Messina Denaro. Fonte immagine: archivio Ansa)

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