Gli insulti ai poliziotti non contano se a farli sono i sostenitori di Salvini?

Ci sono modi diversi di affrontare due episodi che riguardano – a titolo diverso – simpatizzanti di una o dell’altra parte politica e che coinvolgono le forze dell’ordine? Nell’Italia degli slogan sui social network sembrerebbe proprio di sì. Matteo Salvini ha postato, nella giornata di ieri, un video di una manifestante portata via da due agenti di polizia, mentre urlava contro qualcuno la parola «fascisti» e intonava i primi versi di Bella Ciao.

Matteo Salvini condanna la protesta della manifestante

«La ricetta dei “democratici” – scriveva Salvini -: nel dubbio fare resistenza alla Polizia, sbraitare “fascistaaa!” più un pizzico di “Bella Ciao”! Se questa è l’opposizione…Buona domenica amici». Insomma, un video postato sui social network con leggerezza, con le stesse dinamiche che abbiamo più volte descritto e che ha come protagonista una donna. Donna che, puntualmente, viene poi attaccata dai followers di Matteo Salvini.

Ma non dice nulla su insulti poliziotta a Verona

Qualche ora dopo, tuttavia, sui social network e sui principali organi di stampa, inizia a circolare un altro video, direttamente da Verona, dove nel fine settimana si è svolto il Congresso Mondiale delle Famiglie tradizionali. Un uomo viene prima ripreso mentre inneggia al ministro dell’Interno con dei cori. Quando poi viene ripreso dalle forze dell’ordine, l’uomo si lascia andare a toni aspri e gesti offensivi nei confronti della dirigente della polizia che lo stava redargiendo. L’uomo che aveva intonato degli slogan per Salvini si è avvicinato a pochi centimetri dal volto della poliziotta, che in un secondo momento lo ha allontanato spingendolo. Gesto non gradito dal protagonista della vicenda, che ha continuato a insultare la dirigente della polizia, fino a quando non è stato allontanato.

Dal ministro, al momento, non è arrivata alcuna condanna. Nonostante a essere coinvolti siano agenti della polizia e, in modo particolare, una donna. Non è abbastanza popolare per i suoi followers? Oppure c’è una logica da seguire (a noi sconosciuta) per non condannare un episodio del genere?

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