«Mostrare sex toys e contenuti espliciti su Instagram? Dipende da come lo fai»

Abbiamo chiarito con Violeta Benini, nota come Divulvatrice sui social, che basta saper parlare di sex toys e contenuti espliciti per non essere penalizzati su Instagram

19/02/2021 di Ilaria Roncone

Ci avviamo alla conclusione di questo nostro percorso di approfondimento nel mondo della divulgazione e della pubblicità che riguarda i sex toys e il grande mondo che ci sta intorno. Dopo aver parlato delle prospettive pubblicitarie su internet (e non solo) che si hanno di fronte e di quelle che ci potrebbero essere nel prossimo futuro, abbiamo deciso di chiamare in causa Violeta Benini – nota sui social come la Divulvatrice -. Professionista della divulgazione sulla sessualità, argomento di cui parla nelle scuole per rispondere ai dubbi dei ragazzi, con Violeta abbiamo approfondito le restrizioni che i social, in particolare Instagram, riservano a chi mostra sex toys per fare pubblicità o anche solo divulgazione. «Se si tratta di pubblicità a pagamento, su Instagram nemmeno la riabilitazione pelvica si può fare», scherza.

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Le persone sono più severe delle policy Instagram quando si parla di sessualità

Lavorando quotidianamente e attivamente sui social e facendo divulgazione scientifica e sul piacere sessuale – che comprende anche l’utilizzo di sex toys – abbiamo chiesto a Violeta quali sono le restrizioni su Instagram e quanto influenzano la pubblicità e la divulgazione su queste tematiche. «Il 22 dicembre hanno modificato la policy di Instagram, c’è stato molto allarmismo e c’è stata la corsa per farsi i doppi account ma io non ho notato differenze perché dipende sempre da cosa scegli di pubblicizzare o divulgare e come lo fai», ci spiega subito. «Le policy di Instagram non parlano tanto di sex toys ma di contenuto sessuali espliciti. A me, personalmente, ban di Instagram non ne sono capitati quasi mai. Quando mi vengono cancellati post o stories è più perché sono le persone che le segnalano», precisa la Divulvatrice.

Parlando della policy Instagram, Violeta ha le idee chiare: «I contenuti esplicitamente sessuali o volgari sono quelli che vengono bannati subito e questo è un modo per proteggere il grande pubblico. Mi è capitato, in passato, di trovare degli account Instagram utilizzati come se fossero canali pornografici, dove si vedevano proprio degli atti sessuali. Ci sta la cosa, ma quello che può essere scioccante è che immagini che mostrano violenze di ogni tipo non hanno la stessa risposta in termini di ban, c’è disparità in questo».

Tutto dipende dal modo in cui mostri sex toys e contenuti a sfondo sessuale

«Quello che ho compreso è che vengono penalizzati maggiormente i contenuti a sfondo erotico, esplicito o che fanno intendere rapporti sessuali. Questo rientra nella penalizzazione delle persone che fanno sex work ed è per loro che si sono inasprite le policy. Su Instagram chiunque fa pubblicità al proprio lavoro, dagli avvocati alle ostetriche. Molte di queste regole sulla censura sono per evitare che sex workers facciano un certo tipo di promozione del proprio lavoro però questo va a colpire anche artisti, divulgatori e chiunque usi delle immagini un po’ più esplicite». Anche chi fa pubblicità di sex toys: «Dipende sempre in che modo li mostri».

Sex toys Instagram: basta saperlo fare

«A me sui sex toys non hanno mai segnalato niente, penso a quel contenuto bannato in cui mostravo come inserire un preservativo con la bocca su un dildo realistico. In quel caso sono state le persone a segnalarlo e Instagram lo ha rimosso. Fare la stessa cosa con una banana non ha prodotto lo stesso risultato o comunque, se è stato segnalato, non è stato visto da Instagram nello stesso modo». Pubblicare contenuti che c’entrano con i sex toys si può, basta saperlo fare: «Spesso sono le persone che segnalano e Instagram risponde in maniera automatica con il ban immediato, colpendo maggiormente – tra gli altri – le vulve e i capezzoli femminili censurando a volte anche capezzoli maschili che vengono presi per femminili)».

Cosa si intende con saperlo fare? «Una volta mi hanno bannato un contenuto in cui c’erano le foto delle diverse forme degli imeni – solo il dettaglio -, post che aveva raggiunto i quattromila like e che qualcuno ha pensato bene di segnalare. So che determinate cose è meglio non metterle e l’ho imparato con l’esperienza. Ci sono persone che possono sentirsi infastidite da alcune tipologie di contenuti e, per evitare questo, invito i miei follower a seguirmi su una pagina specifica in cui condivido contenuto più espliciti per chi sceglie di vederli. Non è l’immagine dell’oggetto in sé ma come viene rappresentata e come risulta agli occhi degli utenti».

Per rispetto degli utenti e della sensibilità delle persone Violeta ha scelto di avere due profili: «Io ho un profilo a parte per mettere immagini di sex toys e parlare di alcune pratiche. Il messaggio è chiaro: se non ti va di sentir parlare di queste cose, non seguirmi lì e rimani sul primo canale».

Se hai la spunta blu puoi pubblicare contenuti espliciti senza essere bannato

Un’altra cosa che la Divulvatrice fa notare è la disparità di trattamento tra coloro che hanno la spunta blu e coloro che non ce l’hanno quando si tratta di pubblicare contenuti di questo tipo: «Un’altra disparità è che se hai la spunta blu foto e immagini più o meno erotiche con corpi nudi le puoi mettere tranquillamente mentre invece se non sei nessuno e ti segnalano, te le tolgono. In merito a questo tema ci sono state una valanga di proteste, le più evidenti da parte di persone che ricopiano pose e nudi o semi nudi di modelle famose e che – facendo la stessa identica cosa parodizzata – vengono bannate».

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