La Consob vuole far luce sul fenomeno degli “influencer finanziari”
Nel mirino potrebbero finire quei profili social che suggeriscono informazioni non verificate agli utenti
28/06/2024 di Enzo Boldi
Esistono gli esperti di food, di moda, di make-up, di sport, di viaggi. Poi ci sono gli influencer finanziari che, soprattutto negli ultimi anni, hanno trovato un grande risalto sulle varie piattaforme social. Consigliano investimenti, suggeriscono agli utente mosse per cercare di capitalizzare un impegno economico. Insomma, si tratta di una questione molto delicata visto che il rischio di affidare i propri risparmi alle “dritte” di non professionisti è molto elevato. E ora, anche se con molto ritardo, anche la Consob sembra voler far luce su questa dinamica.
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Ad annunciarlo, in occasione della presentazione della relazione annuale dell’Ocf – l’Organismo di vigilanza e tenuta
Influencer finanziari, la Consob vuole fare luce sul fenomeno
Dunque, la Consob ha annunciato di esser pronta a una regolamentazione di questo settore. Anche perché, occorre ricordarlo, chi si veste da “influencer finanziario” non sempre ha le caratteristiche e i requisiti di legge per poter dispensare consigli su investimenti. Per fare consulenza finanziaria, in Italia, occorre essere regolarmente iscritti all’albo dei consulenti finanziari. Chi sostiene di essere un punto di riferimento nell’ambito finanziario (anche sui social) senza soddisfare questo requisito, viola l’articolo 166 del TUF (Testo Unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria), ovvero commette il reato di abusivismo finanziario che prevede pene che vanno dagli uno agli otto anni di reclusione (oltre a una sanzione pecuniaria che oscilla tra i 4mila e 10mila euro).
Il caso britannico
Dunque, l’impianto normativo – relativo al diritto – esiste già. Deve essere solamente esteso anche alle piattaforme social per verificare che chi si definisce “influencer finanziario” (e similari) abbia i requisiti per poter agire in quel determinato modo. Altrimenti, il rischio reale è di ritrovarsi di fronte a quanto accaduto il mese scorso a nove “fininfluencer” britannici. Sono stati, infatti, indagati dalla Financial Conduct Authority (l’equivalente della Consob italiana) per aver fatto promozione di prodotti finanziari non autorizzati.