L’infermiera spagnola positiva prima del vaccino, non dopo (averlo somministrato)

Eppure i giornali italiani hanno dato evidenza alla notizia dell'immunizzazione, citando solo nel sommario la questione della mancata attesa dell'esito del tampone

29/12/2020 di Enzo Boldi

Tra il clickbait, la disinformazione e il terrorismo mediatico. Tantissime testate online italiane nel pomeriggio di oggi hanno ripreso la notizia dell’infermiera positiva dopo vaccino, con titoli ammiccanti per spingere l’utente a cliccare. Un fatto che, leggendolo così, sarebbe molto grave e aizzerebbe i facili pruriti da tastiera dei no vax e di chi vede complotti dietro ai sieri prodotti da Pfizer-BioNTech. Peccato che la consecutio temporum sia ben differente rispetto a quella che si legge nei vari titoli: l’operatrice sanitaria spagnola (è accaduto lì, e molti quotidiani hanno evitato di specificarlo nelle copertine) è sì risultata contagiata, ma non dopo essersi sottoposta all’immunizzazione.

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Partiamo dalla narrazione esatta dei fatti. E per farlo citiamo l’articolo madre da cui hanno attinto molti dei quotidiani italiani che hanno riportato la notizia dell’infermiera positiva dopo vaccino: El Pais. Anche in questo caso non vi è molta chiarezza, fin dal titolo. Ma proviamo a ricostruire: la donna lavora presso la casa di riposo ‘Balafia I’ a Lleida, in Catalogna. Ha partecipato alla campagna di vaccinazione nella giornata di domenica, ma senza attendere l’esito del tampone effettuato. Solo ieri (quindi a meno di 24 ore dal vaccino) è arrivato l’esito: positiva.

Infermiera positiva dopo vaccino, la vera storia che arriva dalla Spagna

Insomma, i titoli ammiccano a quel dopo senza considerare il prima: prima si è sottoposta a tampone, poi non si è atteso l’esito e ha partecipato alla campagna di vaccinazione. Dopodiché è arrivata la notizia della sua positività. Non per colpa del vaccino, ma perché aveva già contratto il Sars-CoV-2. Eppure questa è una rapida carrellata della consecutio temporum (logicamente basata sul concetto di causa-effetto) dei titoli di molti quotidiani online.

Il prima e il dopo

Nella narrazione, specialmente in quella giornalistica, il rapporto temporale è fondamentale. Invertire – quasi cancellandone il senso – il significato degli avverbi ‘prima’ e ‘dopo’ non fa altro che creare confusione nei lettori e solleticare gli istinti di chi non vede l’ora di leggere e condividere queste notizie (spesso senza leggerle nella loro completezza) dando adito a fenomeni social che ben conosciamo.

Ma anche sulla traduzione c’è stata più di una imprecisione: nella maggior parte dei casi, infatti, si è pensato che la donna fosse stata vaccinata contro il Covid-19, mentre invece «aveva vaccinato gli altri». All’origine di questo misunderstanding anche un errore di traduzione che ha ingannato diversi giornali italiani, contribuendo a elevare al quadrato la falsa informazione.

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