«Cinque navi hanno ignorato barche in difficoltà», l’indifferenza travolge il Mediterraneo

12/08/2018 di Redazione

Il personale a bordo di Aquarius, l’imbarcazione delle Ong Sos Mediterranée e Medici Senza Frontiere, ha dichiarato che prima del suo intervento nel Mediterraneo in cui ha salvato 141 migranti almeno 5 imbarcazioni commerciali hanno deliberatamente ignorato le barche in difficoltà.

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Le persone salvate a bordo hanno dichiarato ai nostri team di aver incrociato cinque diverse navi che non hanno offerto loro alcuna assistenza, prima di essere soccorse dall’Aquarius – ha affermato Aloys Vimard, coordinatore di Msf presente nelle operazioni di salvataggio- sembra che sia a rischio il principio stesso di fornire assistenza alle persone in pericolo in mare. Le navi potrebbero non essere disposte a rispondere a coloro che sono in difficoltà a causa dell’alto rischio di rimanere bloccate e di vedersi negare un luogo sicuro di sbarco. Le politiche che mirano a impedire a tutti i costi alle persone di raggiungere l’Europa si traducono in maggiori sofferenze e anche in viaggi più rischiosi per persone che sono già molto vulnerabili“.

Il riferimento è senza dubbio rivolto alla politica attuata dal ministro degli Interni Matteo Salvini, il quale al momento della partenzaa di Aquarius per il mare aveva promesso che non le avrebbe mai concesso un porto sicuro per lo sbarco.

“Oggi al GR1 ho ribadito che l’Aquarius, col suo carico di clandestini, sicuramente non arriverà in un porto italiano, alla faccia dei buonisti”, aveva scritto su Twitter Salvini l’11 agosto.

Inoltre, altre criticità sono state registrate con il Centro di coordinamento libico: “Non ha informato l’Aquarius delle imbarcazioni in pericolo di cui era a conoscenza, nonostante noi fossimo nelle vicinanze e avessimo offerto la nostra assistenza. Siamo stati fortunati ad aver avvistato noi stessi queste barche in pericolo”, ha proseguito Vimard.

(Foto credits: Ansa)

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