Morte chef Narducci, automobilista indagato per omicidio stradale

23/06/2018 di Redazione

Nella giornata di ieri aveva commosso tutti la vicenda dello chef Alessandro Narducci, numero uno del ristorante Acquolina, morto a 29 anni insieme a una collega (Giulia Puleio di 25) in un tragico incidente stradale sul Lungotevere, in zona Prati. Lo scooter su cui viaggiava una delle più brillanti promesse della ristorazione di Roma ha avuto un terribile impatto frontale con una automobile che viaggiava in direzione opposta.

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Indagini morte Narducci, le novità

L’autista dell’automobile, ora ricoverato al Policlinico Gemelli per essere curato dalle ferite riportate nell’impatto, risulta essere indagato per omicidio stradale. La decisione è stata presa dal pubblico ministero Pietro Pollidori, che ha anche disposto l’autopsia dei corpi dei due giovanissimi ristoratori, prevista per lunedì 25 giugno, in mattinata.

Circolano ipotesi sul fatto che il conducente della vettura fosse al cellulare prima dell’impatto, ma questa circostanza non è stata assolutamente confermata dagli uomini della questura. Le indagini serviranno anche per accertare questa del tutto ipotetica circostanza.

Indagini morte Narducci, il cordoglio

Alessandro Narducci era uno chef molto famoso a Roma: dopo una lunga esperienza all’estero e dopo l’apprendistato nelle cucine di Heinz Beck, uno dei più importanti chef stellati della Capitale, era rientrato in città per aprire il suo locale, che mandava avanti con una passione e con un modo di fare davvero unici. La circostanza della sua morte ha colpito tutto il mondo della ristorazione italiana, che ha voluto stringersi intorno ai familiari dell’astro nascente dei fornelli.

 

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