L’incontro a Mosca tra Sarraj e Haftar non è andato bene

Le speranze che si rafforzasse la tregua in Libia e che si raggiungesse un accordo sono state disattese. Il meeting a Mosca tra il presidente del governo di accordo nazionale libico Fayez al Sarraj e il generale Khalifa Haftar si è concluso con un nulla di fatto: nessun accordo, il rifiuto a incontrarsi allo stesso tavolo e il diniego del generale di ritirare le truppe.

L’incontro a Mosca tra Sarraj e Haftar non è andato bene

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Mentre il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan lanciavano un appello a favore dell’urgenza e della necessità di raggiungere un cessate il fuoco in Libia, Khalifa Haftar e Fayez al Sarraj rifiutavano di sedersi insieme per negoziare a Mosca. Sarebbe stato il capo del Governo di accordo nazionale (Gna) libico a rifiutarsi di incontrare il rivale: «Abbiamo rifiutato di incontrare Haftar, i colloqui di Mosca sono tenuti con Turchia e Russia» ha dichiarato il capo dell’Alto consiglio di Stato, Khaled al Mishri. La bozza di accordo sarebbe stato firmato da Sarraj e da Mishri, ma Haftar e Agila Salah, presidente del parlamento trasferito a Tobruk, avrebbero chiesto di aspettare fino a domani.

Sul tavolo c’era una bozza di accordo per rafforzare il cessate il fuoco concordato in precedenza e cercare di raggiungere un accordo per stabilizzare la situazione nella regione. L’accordo, secondo quanto trapelato, prevedeva diversi punti tra cui il congelamento dell’intervento turco nel Paese, l’invio di militari russi per la supervisione del cessate il fuoco, un ritiro bilanciato delle truppe alle caserme e il disarmo delle milizie. Ma la dichiarazione rilasciata da Hamid Al-Safi, consigliere per i media del parlamento di Tobruk al sito russo Sputnik, ha frenato le speranze: «I negoziati tra le parti libiche a Mosca si sono conclusi senza un accordo». Fayez al Sarraj si sarebbe rifiutato di incontrare Khalifa Haftar, che a sua volta ha garantito che «da Tripoli non faremo alcun passo indietro», come dichiarato da alcune fonti delle truppe della Lna citate dai media.

(Credits immagine di copertina: from Wikimedia commons)

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