L’inchiesta «Il governo delle 271 bufale»: stampandole tutte riempiono uno striscione di 17 metri

Stampandole tutte, una per una su fogli A4, si ottiene uno striscione lungo 17 metri: tante sono le bufale del governo pronunciate in dieci mesi, quasi una al giorno. Il Foglio, in un’operazione che definire mastodontica è dir poco, le ha raccolte, analizzate e smontate, per pubblicarle poi a puntate fino a venerdì 12 aprile.

L’inchiesta, «Il governo delle 271 bufale»: più di 50 per Matteo Salvini e 29 di Luigi Di Maio

Come scrivono gli autori e fact-checker Greta Ardito, Lorenzo Borga e Mariasole Lisciandro, le bufale sono state raccolte analizzando i profili social, la rassegna stampa e le dichiarazioni fatte durante interviste e interventi. «La ricerca ha individuato 133 bufale, errori o dichiarazioni fuorvianti da parte di esponenti del Movimento 5 stelle, 127 da parte della Lega e 11 di membri del governo indipendenti» si legge all’inizio della prima pubblicazione. Chiaramente, sia per esposizione mediatica che per importanza, lo studio si è poi concentrato sugli esponenti dei partiti al governo più in vista. Ne risulta che in cima alla classifica c’è «Matteo Salvini con più di 50 errori, seguito dal collega vicepremier Luigi Di Maio che totalizza 29 fact-checking. Al terzo posto Claudio Borghi, presidente della commissione Bilancio della Camera. Più staccati gli altri, a partire da Alessandro Di Battista e Laura Castelli. In fondo alla lista, tre membri più quieti del governo: Giancarlo Giorgetti, Giovanni Tria e Marco Bussetti, con una sola dichiarazione verificata a testa».

L’inchiesta, «Il governo delle 271 bufale»: i temi più gettonati

Incrociando i dati, i giornalisti de Il Foglio sono riusciti a stilare anche una classifica dei temi più ricchi di bufale. «Svetta l’immigrazione, sulla quale sono state trovate 53 dichiarazioni scorrette, soprattutto sugli sbarchi dei migranti dalle navi delle Ong». Al secondo posto invece con 26 affermazioni ci sono «le infrastrutture, vale a dire Tav Torino-Lione e Tap. C’è poi l’economia, in particolare dall’autunno in poi, che ha visto gli esponenti della maggioranza sbagliare 19 volte sulla legge di bilancio, 17 sul debito pubblico e altrettante sullo spread».

Tra i più gettonati, anche il tema del rimescolamento del mondo del lavoro grazie a quota 100, che dovrebbe favorire la sostituzione dei neopensionati con forza lavoro giovanile. «Nessuno studio scientifico, né analisi empiriche, ha mai dimostrato l’efficacia di una simile sostituzione» scrivono i giornalisti del Foglio. Un’altra bufala «ben radicata» è anche quella in merito alla crescita del debito pubblico: «Sono numerosi gli esponenti gialloverdi che hanno accusato i precedenti governi di averlo fatto accrescere di circa 200 miliardi. Tuttavia non ha senso osservare il valore nominale del debito: infatti, nello stesso periodo il rapporto debito/pil è leggermente diminuito». E ancora, il Franco Coloniale francese tanto combattuto da Alessandro Di Battista, i 5 milioni di poveri italiani che Matteo Salvini vuole difendere – «in realtà circa un terzo di essi sono immigrati stranieri regolari» – il primo governo senza indagati e condannati che «non succedeva dal 1994» secondo Manlio Di Stefano, fino ad Alfonso Bonafede che garantiva a luglio che «Le limitazioni sulle armi rimarranno rigide e rigorosissime».

(Credits immagine di copertina: ANSA/FABIOFRUSTACI)

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