Incendi in Grecia, la UE non si gira dall’altra parte come dice Diego Fusaro | VIDEO

26/07/2018 di Redazione

Sugli incendi che hanno colpito l’Attica nei giorni scorsi e che hanno provocato almeno 80 vittime e decine di dispersi, tutti – ma proprio tutti – hanno voluto dire la loro. E in molti hanno attaccato l’Unione Europea per i tagli indiscriminati al sistema di emergenza greco, come diretta conseguenza della crisi che ha colpito il Paese dell’Europa mediterranea. Anche Diego Fusaro ha voluto esprimere il proprio parere, con un video in cui attacca i burocrati di Bruxelles.

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Incendi Grecia, l’attacco di Diego Fusaro

«Il fuoco di Eraclito sta rivelando tutta la sua potenza a nocumento della polis – attacca il filosofo -. L’Unione Europea che fa? Forse stanno rinchiusi lautamente nei caveau delle banche a decidere quali tassi di interesse mettere sugli eventuali aiuti alla Grecia. Con i tagli alla spesa pubblica, non vi sono più nemmeno i pompieri per domare l’incendio. Ecco il più grande successo dell’euro: l’Europa va in fiamme».

In realtà, i burocrati dell’Unione Europea non si sono girati dall’altra parte nel bel mezzo dell’emergenza greca. Il commissario per la gestione delle crisi e per gli aiuti umanitari Christos Stylianides ha subito preso in mano la situazione, diffondendo un comunicato stampa e recandosi immediatamente sul posto.

Incendi Grecia, l’azione del commissario UE per la gestione delle crisi

«Come annunciato dal presidente Juncker nella sua lettera, mi recherò ad Atene oggi per incontrare le autorità di protezione civile della Grecia e coordinare l’assistenza dell’UE che è già in cammino – scriveva il commissario il 24 luglio -. Ieri sera ho parlato con il primo ministro Tsipras e sono in costante contatto con lui per offrire il pieno sostegno della Commissione alle autorità e alle persone greche. In questa fase, vorrei ringraziare Cipro, Spagna e Bulgaria che hanno già presentato offerte immediate di assistenza concreta attraverso il nostro meccanismo di protezione civile dell’UE: aerei, vigili del fuoco, medici e veicoli». A questi aiuti, si sono aggiunti anche quelli di altri Paesi dell’Unione, nell’ambito del programma condiviso (di cui ha beneficiato anche l’Italia in passato) di gestione delle emergenze incendi.

Incendi Grecia, i numeri sui vigili del fuoco

Anche sulla questione dei fondi tagliati alla Grecia ci sarebbero dei distinguo da fare. Se è vero che le forze pubbliche, tra cui vigili del fuoco e simili, hanno subito una riduzione nel corso del tempo, il confronto con il 2007, ovvero un anno precedente alla crisi che ha colpito il Paese, mostra addirittura un incremento del personale (nel 2007 erano 7300, oggi sono 8000).

Inoltre, dati Eurostat hanno mostrato che la spesa per i servizi antincendio (categoria COFOG99 n. GF0302) in Grecia è passata dallo 0.2% del PIL nel 2011 allo 0.3% nel 2016, ovvero da 456 milioni euro nel 2011 a 510 milioni euro nel 2016. Si può discutere sulla gestione dei fondi e sul fatto che questi possano essere sufficienti a far fronte a emergenze del genere. Ma attribuire tutte le colpe all’Unione Europea che sta chiusa nei caveau sembra davvero fuori tema.

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