Ilva Taranto, la madre di un ragazzo morto per sarcoma si rifiuta di stringere la mano a Di Maio

A Taranto non hanno più pazienza. La visita di Luigi Di Maio nella città sede dell’Ilva è stata fortemente contrastata, i cittadini hanno infatti protestato contro le promesse disattese fatte in campagna elettorale, e non sono disposti ad aspettare ancora. «Siete la vergogna dell’Italia» hanno gridato con un’unica voce. Simbolico ed esemplare il discorso di Carla Lucarelli, madre del 15enne Giorgio Di Ponzio, morto a gennaio a causa di un sarcoma raro: partecipando all’incontro in prefettura, si è rifiutata di stringergli la mano «fino a quando non prenderà le decisioni serie per Taranto».

Carla Lucarelli, la donna che non vuole stringere la mano a Luigi Di Maio in difesa della città e delle vittime dell’Ilva

Carla Lucarelli ha perso il figlio il 25 gennaio scorso. Giorgio di Ponzio aveva solo 15 anni, ed è stato vittima di un raro tipo di sarcoma: un’altra vittima dell’inquinamento dell’impianto Ilva, che sta uccidendo i tarantini. Lucarelli ha partecipato all’incontro in prefettura tra i ministri del governo e le associazioni cittadine. «Le porto i saluti di Mauro» ha detto rivolgendosi a Luigi Di Maio, «si ricorda di lui si commosse ascoltandolo?». Il riferimento è a Mauro Zaratta, padre di un bimbo morto dopo una malattia sviluppatasi per colpa dell’inquinamento. «Da allora non è cambiato nulla, l’unica cosa è che altri bambini sono morti come mio figlio» ha continuato Lucarelli rivolta al vicepremier, le cui ultime dichiarazioni hanno sollevato l’ira dei tarantini. «Non ho mai pensato di chiudere lo stabilimento» ha detto Luigi Di Maio, e il commento di Carla Lucarelli è spietata: «C’è solo da riderci sopra, perché ci sono i filmati dove parla durante la campagna elettorale che ha fatto su Taranto. È la solita presa in giro, ora ci sono le europee ed è venuto a fare passerella. Di nuovo Taranto si presta ad essere una campagna elettorale». La donna si è anche rifiutata di prestarsi ad abbracci o strette di mano: «Accetterò una stretta di mano seria nel momento in cui prenderà le decisioni serie per Taranto, cioè la chiusura delle fonti inquinanti, adesso basta. Taranto è bella quando serve».

Luigi Di Maio. «Nessuno dica che noi abbiamo sulla coscienza i morti di Taranto»

L’intervento della madre tarantina non è passato inosservato, ma Luigi Di Maio si difende dicendo che «non permetto a nessuno di dire che abbiamo morti sulla coscienza a Taranto». «Vengo dalla Terra dei fuochi, ho avuto familiari morti» ha aggiunto il ministro e vicepremier, garantendo di aver fatto «tutto il possibile e nelle peggiori condizioni possibili, ma le riconversioni hanno dei tempi». Di Maio ha detto di capire «la rabbia della città» e di essere ancora dalla loro parte, ma di essere fiero di aver inserito nel decreto crescita l’abolizione della «immunità penale che permetteva ai vertici di Ilva di potere godere di alcune esimenti legate a reati ambientali e ad alcuni reati odiosi che hanno fatto tanto male ai cittadini di Taranto». Una vittoria non del governo ma «dei tarantini» ha aggiunto, spiegando che «si chiama esimente e doveva durare altri quattro anni e mezzo, ma invece ad agosto di quest’anno cesserà di esistere».

«Non è stato Di Maio, l’esimente è scaduta da fine Marzo»

 

Di diverso avviso è invece il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, che ha assimilato le dichiarazioni del vicepremier 5 stelle ad una «sgradevole propaganda» poiché «l’esimente non è più efficace dal 30 marzo del 2019» . Non sarebbe quindi un merito di Luigi Di Maio ma una pura scadenza: «Oggi, facendo il furbo ha annunciato che ha abolito una norma la cui efficacia è cessata il 30 marzo scorso».

Più positive invece le dichiarazioni del presidente della regione Puglia Michele Emiliano, che su Facebook definisce l’inserimento della « ‘eliminazione delle immunità penali per i gestori dell’ex Ilva» come una «buona notizia soprattutto per noi che avevamo adito la Corte Costituzionale al fianco del gip di Taranto per fare dichiarare l’incostituzionalità dei decreti salva-Ilva». «Aspetto ovviamente di vedere in cosa consiste realmente la norma» ha poi concluso Emiliano nel suo post.

(credits immagine di copertina: ANSA/ INGENITO)

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