Mega: ecco come funziona il nuovo Megaupload
19/01/2013 di Redazione
Il corpulento titolare di uno dei siti più discussi al mondo risorge dalle ceneri. Lo hanno arrestato, gli hanno murato Megaupload, gli hanno persino sequestrato la villa-castello in Nuova Zelanda, l’elicottero e la sua collezione di auto, ma non è bastato. King Dotcom ha combattuto nelle aule, ha avuto la meglio sulla polizia e sui giudici neozelandesi, poi castigati dai giudici di ordine superiore per aver agito come se dovessero affrontare un narcotrafficante e proprio oggi presenta a una selezionata platea di fortunati Mega (e non Megabox come ipotizzato), l’erede di Megaupload uno dei più fortunati e diffusi sistemi per la condivisione di file del mondo.
IL RITORNO – Su Mega ognuno utente avrà a disposizione un minimo di 50GB con l’account grautito e l’accesso ai suoi dati saranno protetti da una chiave crittografata che gli amministratori del sito non possiederanno. Il che vuol dire che se qualche investigatore vorrà andare a caccia degli utenti delsito dovrà provare a forzare la crittografia, che è un reato contro la privacy quasi ovunque perché ovviamente prima di aprire il file non si può sapere cosa contiene.
COPERTISSIMO – Alle aziende che intendano porteggere il loro copyright, Mega concede la possibilità di chiedere la rimozione dei contenuti segnalati e nulla più, perché per accedere al sito e vederli dovranno firmare una liberatoria con la quale s’impegnano a non perseguire gli utenti e i titolari del sito. Un’astuzia che si potrà dire tale solo se dimostrerà di funzionare nel tempo. A tutela della funzionalità e della robustezza del sito poi, questa volta i server saranno sparsi e duplicati in diversi paesi in giro per il mondo, rendendo davvero difficile chiudere fisicamente il network o sequestrare miliardi d file degli utenti com’è avvvenuto con Megaupload.
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