Il grosso guaio di Amazon con Alexa

La stessa azienda ha sottolineato come gli utenti non conoscano tutte le funzionalità dell'assistente vocale e, dopo anni, sarebbe emerso un sentimento di "noia"

24/12/2021 di Enzo Boldi

Tutti la vogliono, tutti la cercano. Ma forse, nel 2021, bisognerebbe declinare questa semi-citazione rossiniana al passato. Parliamo di Alexa, uno dei “prodotti” di punta di Amazon che nel corso degli anni si è stabilita come un punto fermo nel mercato dell’e-commerce. Ora, però, tutta quella curiosità sembra essersi spenta e ad ammettere questo calo dell’attenzione – che fa rima con il concetto di “noia” – è stata la stessa azienda. Perché i tanti possessori del dispositivo si fermano alle funzioni primarie, non andando a fondo in tutte le altre potenzialità della tecnologia firmata Seattle.

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Lo dicono alcuni documenti interni riportati da Bloomberg in cui vengono messi a confronto i dati di vendita del dispositivo originale Alexa con quelli degli altri dispositivi creati proprio per esser messi a disposizione dell’assistente vocale al fine di creare una vera e propria galassia sotto il cielo di Amazon. In questo universo fatto di cloud e risposte alle nostre domande si è registrato un calo degli acquisti da parte degli utenti. Un numero ridotto che sembra essere fisiologico e, infatti, la stessa azienda – nel suo report interno – aveva paventato questa diminuzione (con una crescita limitata dell’1,2% annuo) fin dal 2019, quattro anni dopo la messa in vendita del primo dispositivo.

Alexa ha iniziato ad annoiare, dicono da Amazon

Previsioni che, fanno sapere da Amazon – in risposta a Bloomberg – che non rispecchiano lo stato attuale delle cose. Forse i numeri sono molto bassi, ma sicuramente il trend in crescita si è assestato arrivando quasi a una fase di stallo. E le motivazioni sono semplici e sono state anche ammesse dall’azienda di Seattle: Alexa&Co. annoia, dopo un po’. Non tanto per il suo utilizzo, ma per le funzionalità che non vengono utilizzate dagli stessi clienti. In molti – la maggior parte -, infatti, si limitano a utilizzare l’assistente vocale per far riprodurre musica, per impostare un timer o per sfruttare i sistemi di domotica in casa. Poi null’altro. E la mancata esplorazione di tutte le altre caratteristiche del prodotto hanno reso praticamente vani tutti gli altri prodotti Amazon strettamente correlati alla tecnologia intelligente dell’assistente vocale nato nel 2005.

Il tema della privacy

E poi ci sono i dati personali. Perché Amazon era finita nel mirino delle critiche dopo che, proprio dall’azienda, erano emerse alcune rivelazioni di impiegati che – per “migliorare il servizio” – esaminavano alcuni frammenti audio provenienti dalle richiesta fatte dagli utenti-clienti ad Alexa. Insomma, una notizia che aveva fatto crescere la “paura” di essere continuamente ascoltati dal dispositivo (e, in secondo luogo, dai dipendenti di Amazon). Anche per questo motivo, dopo un po’, in tanti hanno limitato l’utilizzo di Alexa a richieste base. Alle fine, a cascata, sembra essere sopraggiunta la noia.

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