I social network si impegnano per prevenire l’abuso delle donne in rete

Facebook, Google, Twitter e TikTok hanno firmato l'impegno, guidato dalla World Wide Web Foundation (WWWF), per correggere le debolezze persistenti nel modo di affrontare la violenza di genere online

01/07/2021 di Giorgia Giangrande

Quattro dei più grandi social network del mondo si sono impegnati a rivedere i loro sistemi di moderazione per affrontare l’abuso delle donne sulle loro piattaforme. Si tratta di Facebook, Google, Twitter e TikTok che, guidati dalla World Wide Web Foundation, hanno firmato l’impegno per correggere le debolezze presenti nel modo di affrontare la violenza di genere sul web.

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La violenza di genere sfiora elevate percentuali

Costituendo un reale occhio di riguardo all’esperienza dei propri utenti, l’annuncio delle quattro grandi piattaforme Facebook, Google, Twitter e TikTok arriva nel mezzo di un forum globale per l’uguaglianza di genere, convocato dall’«Ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile» a Parigi, supportato da una lettera aperta firmata da ex capi di stato e leader globali come Michelle Bachelet e Graça Machel, celebrità tra cui Annie Lennox, Ashley Judd, Gemma Chan e Maisie Williams, che chiede alle aziende di attuare pienamente gli impegni.

L’accordo risponde ad un esigenza tangibile, testimoniata dal dato secondo cui più di un terzo delle donne in tutto il mondo sostengono di aver subito abusi online, secondo uno studio del 2021 dell’Economist Intelligence Unit.

I social network per la violenza sulle donne

Le due principali aree di preoccupazione che hanno portato le quattro aziende tecnologiche alla firma di questo impegno sono stati due: l’incapacità delle donne di controllare chi può rispondere, commentare e impegnarsi con i loro post; e la mancanza di sistemi di segnalazione chiari e affidabili per segnalare gli abusi online.
Per migliorare la prima area, nota come curation, le aziende si sono impegnate ad offrire impostazioni più immediate per gli utenti per tutelare la propria sicurezza, per esempio permettendo loro di bloccare gli individui dal rispondere ai post senza bloccarli del tutto, o permettendo loro di limitare la condivisione di post specifici. Si impegnano in tal senso anche ad utilizzare «un linguaggio più semplice e accessibile in tutta l’esperienza dell’utente», per migliorare l’accesso agli strumenti di sicurezza e per ridurre sempre più la quantità di abusi che le donne subiscono dietro il proprio black screen.

Per quanto riguarda la seconda area di preoccupazione, ovvero la mancanza di sistemi di segnalazione chiari, le aziende si sono impegnate ad offrire agli utenti la possibilità di monitorare e gestire le loro segnalazioni una volta inviate e la possibilità di segnalare il contesto e il linguaggio che può alterare il modo in cui un particolare contenuto può essere interpretato.

Come detto precedentemente, questo accordo dimostra un’attenzione, un riguardo, verso tutte quelle donne che ogni giorno subiscono abusi di ogni tipo nei propri social network e che finora hanno potuto disporre di pochi mezzi per contrastarli.

Parole pronunciate con impegno e sigillate da una firma, ma fin qui sono solo parole. Noi di Giornalettismo non vediamo l’ora di assistere alla loro trasformazione concreta.

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