Le parole della connessione: hosting e server

Continua la nostra analisi delle varie infrastrutture di internet, propedeutica a un discorso più ampio sul cloud della pubblica amministrazione

03/09/2021 di Gianmichele Laino

Si parla tanto di cloud e delle nuove possibilità che apre davanti a chi, con internet, ci lavora. Ma per comprendere appieno la svolta che questo tipo di infrastruttura va a generare, occorre essere consapevoli dei meccanismi base di funzionamento della rete. Dunque, è necessario avere contezza di ciò che significa rete, su come un hosting provider restituisca i servizi che vengono richiesti, su cosa sia un server. Un piccolo prontuario per la comprensione di una serie di azioni quotidiane che, ogni giorno, ripetiamo di fronte al nostro computer (o al nostro smartphone).

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Come funziona internet: hosting e server

Partiamo dalla struttura base che determina ogni tipo di azione che facciamo da utenti quando ci serviamo di internet. Ogni volta che l’utente si mette davanti al pc o al proprio smartphone utilizza un client che – attraverso la sua interfaccia – deve gestire una serie di richieste: l’apertura di un’applicazione, la navigazione online sui siti web, la pubblicazione di un post sui social network. Ricevuto questo input, il client va a cercare la risposta a quelle informazioni all’interno di un server. È proprio quest’ultima struttura, esterna al client, che restituisce i dati richiesti, ovviamente se viene interrogato correttamente (senza procedure d’errore). A quel punto, i dati selezionati vengono rimandati dal server al client e, attraverso quest’ultimo, all’utente.

Il ruolo del server, a cui abbiamo fatto cenno, è quello di permettere questo scambio di informazioni. A seconda della portata di queste ultime, possiamo parlare di web server (che permette di mettere a disposizione i dati di un qualsiasi sito web), di server DNS (che permette di smistare i nodi della rete attraverso gli indirizzi IP), di database server (principalmente utile per l’archiviazione di dati), di mail server (specifici per la trasmissione della posta elettronica) e di game server (utile soprattutto per la funzione multiplayer nel settore del gaming).

La comunicazione tra client e server avviene sempre attraverso un protocollo comune. Pensate alla consultazione di un sito internet: prima del dominio di un sito si leggono le fatidiche lettere https (in precedenza http: ultimamente si è aggiunta una chiave di sicurezza in più). Quest’ultimo è il protocollo di cui ci si serve per la navigazione in internet.

I servizi di hosting

Importante, per comprendere i meccanismi di quest’ultima, è anche il concetto di hosting. Stiamo parlando di uno spazio online che fornisce tutti gli spazi utili per l’archiviazione dei file di un sito web. Gli hosting più usati permettono di conservare i dati di più siti web: si parla di shared hosting, che rappresentano la maggior parte delle soluzioni adottate per i vari servizi della rete. La presenza di un hosting dedicato a un solo sito, invece, è più rara ed è più costosa, ma garantisce un livello di sicurezza e di protezione maggiore per quel sito web.

Chi assicura un servizio di hosting, in ogni caso, si occupa della registrazione del dominio di un sito web, della manutenzione dello stesso e dell’aggiunta di ulteriori servizi a seconda dell’azienda coinvolta. Ovviamente, stiamo questo tipo di infrastruttura è già ascrivibile come “tradizionale”, nel senso che è quella utilizzata fino a questo momento, con le esigenze di internet di alcuni anni fa. Nel frattempo, sono subentrate – dal punto di vista degli utenti – nuove richieste (pensiamo, ad esempio, allo streaming e alla pervasività di ogni forma di diretta). Per questo motivo, l’infrastruttura del server si sta confrontando con quella di cloud computing che offre delle soluzioni a queste nuove esigenze, in termini di scalabilità in a livello di potenza e di banda dedicata, con una riflessione ulteriore sull’abbattimento dei costi.

Il contenuto realizzato fa parte di un insieme più vasto di articoli, pubblicati nei prossimi giorni, attraverso cui si cerca innanzitutto di fornire informazioni di base su tutto l’universo del cloud computing e con cui si cerca di capire a che punto è l’iter sul grande cloud della pubblica amministrazione italiana, con un focus specifico sul tema. 

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