L’algoritmo di Twitter che classifica come “divertimento” gli hashtag sulla Giornata della Memoria

Categorie: Social Network

Succede per una classificazione algoritmica, ma potrebbero esserci anche problemi linguistici all'origine del problema

Chiunque abbia utilizzato Twitter questa mattina, nella Giornata della Memoria, avrà sicuramente visto una serie di hashtag che sono di tendenza. In Italia, ovviamente, ci sono #Giornatadellamemoria, #Shoah, #olocausto, #LilianaSegre e tanti altri: un modo per ricordare la tragedia del popolo ebraico nel corso della seconda guerra mondiale, nella giornata internazionale dedicata alla memoria dell’olocausto. Eppure, gli utenti di Twitter hanno avuto modo di meravigliarsi per un paradossale inconveniente: nell’area italiana, il trend legato agli hashtag dell’olocausto è stato classificato nella categoria “divertimento”.



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Gli hashtag sul giorno della memoria catalogati nella sezione “divertimento”

Ovviamente, agli utenti questo aspetto non è sfuggito:



Il problema, ovviamente, non è imputabile a qualcuno che ha sbagliato la categoria degli argomenti in discussione su Twitter, ma si tratta di una questione di algoritmo non correttamente monitorata sul social network, su cui ci potrebbe essere un problema anche di natura linguistica e di traduzione dall’inglese all’italiano. Un effetto che, vista l’assoluta serietà e il lutto che si rinnova in questa Giornata della memoria, è dissonante e assolutamente inopportuno.

Come funziona la classificazione degli hashtag su Twitter

Ma come funziona la classificazione degli hashtag di Twitter? Un aiuto ci viene dalle FAQ messe a disposizione sul blog ufficiale di Twitter: «Sopra ad alcune tendenze – si legge – potresti vedere una categoria, ad esempio “Politica”, “Musica” o “Intrattenimento”. Queste categorie vengono selezionate automaticamente in base all’argomento dei Tweet nella tendenza. Ad alcune tendenze verrà associato automaticamente un articolo in funzione della conversione sulla tendenza. Sotto ad alcune tendenze potresti vedere il numero approssimativo di Tweet associati alla tendenza stessa o informazioni contestuali personalizzate, come ad esempio chi nella tua rete sta pubblicando Tweet su tale tendenza. Inoltre, quando un Momento è considerato pertinente a una tendenza, potremmo usare il titolo del Momento come descrizione della tendenza».

Come possiamo vedere, anche in questo passaggio c’è un problema di traduzione che non rende chiarissime le modalità di classificazione dell’algoritmo. Bisognerebbe, ad esempio, avere contezza di cosa significhi la funzione “momento” sul social network, ovvero quelle «storie selezionate che raccontano, attraverso una serie di Tweet, cosa sta accadendo nel mondo». Potrebbe essere bastato un errore a monte in questa classificazione per generare il problema della categoria “divertimento” per la classificazione degli hashtag sulla shoah.

Banalmente, come si diceva, può essere un problema linguistico. Quello della lingua e degli algoritmi è un binomio molto complesso da gestire, dal momento che a causa della non perfetta corrispondenza delle traduzioni, a volte, si possono generare degli equivoci anche a livello di moderazione dei contenuti. Non è un caso – ad esempio – se Meta, ad esempio, stia investendo in un supercomputer che sia in grado di perfezionare la propria traduzione per avere una gestione migliore degli algoritmi di moderazione. Insomma, una questione banale, dovuta all’intelligenza artificiale, che crea non pochi imbarazzi al social network (in questo caso, Twitter).