Harry Styles risponde a quel #bringbackmanlymen mangiando una banana

L'ironia di Harry Styles nell'utilizzo della frase che è stata coniata per criticarlo è stata molto apprezzata

02/12/2020 di Ilaria Roncone

Bring back manlty men: riportiamo indietro gli uomini mascolini perché «una società senza uomini forti non può sopravvivere». Queste le parole di Candace Owens, attivista conservatrice statunitense, che all’uscita delle celebre copertina Vogue che ha visto protagonista Harry Styles con abiti femminili ha definito la questione un attacco definitivo alla mascolinità. Lo scopo di Harry Styles è uno solo: abbattere i dogmi dettati dalla mascolinità tossica. Candace Owens non lo ha capito, lo ha criticato e ha coniato un motto – “Bring back manly men”, appunto – che oggi Styles ha fatto proprio prendendosi gioco della fonte.


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Harry Styles prende in giro Candace Owens e il suo “Bring back manly men”

 

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In tanti hanno difeso Harry Styles dall’attacco della conservatrice e oggi il 25enne ha deciso di rispedire la palla al mittente. Il cantautore britannico ed ex membro degli One Direction si è appropriato della frase coniata dall’attivista conservatrice per renderla didascalia di una fotografia che lo ritrae mentre mangia una banana indossando la versione maschile di vestiti dal taglio tipicamente femminile.

Quel giocare coi vestiti di Harry Styles che fa uscire di testa i bigotti

Harry Styles ha dichiarato – dopo quella copertina di Vogue – di amare il gioco con i vestiti e con gli stili. Il suo scopo è dar vita a un uomo che abbatta i canoni della mascolinità inscatolata, quella che – spesso e volentieri – risulta tossica in primis per gli uomini che devono per forza agire secondo quel ruolo. Sono in tanti i ragazzi che, avendo visto lui, hanno deciso di sentirsi liberi di osare con l’abbigliamento senza sentirsi per forza meno uomini. Questo è lo scopo: non abbattere i “menly men”, come li chiama Candace Owens, ma arrivare a non dover classificare più gli uomini in base al loro grado di mascolinità in una definizione che, nel 2020, ha ormai dimostrato di comportare più problematiche che vantaggi.

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