Greta Thunberg al Senato: «Non vogliamo i selfie, ma che agiate»

Dopo la visita al Papa, Greta Thunberg continua il suo ciclo di incontri in Italia. Oggi nella nella Sala Koch di Palazzo Madama è l’attivista sedicenne l’ospite d’onore del convegno “Clima: il tempo che cambia – È tempo di cambiare”, dove ha ribadito il suo messaggio che «il tempo sta scadendo» per poter fermare una crisi ambientale senza precedenti. E alla classe politica dice: «Non vogliamo selfie, vogliamo che agiate, che prendiate delle misure perché vogliamo riappropriarci dei nostri sogni e delle nostre speranze»

Elisabetta Casellati: «Lo stato di salute del pianeta non può lasciarci indifferenti»

Il convegno si è aperto con l’intervento del presidente del Senato Elisabetta Casellati, che ha più volte richiamato il titolo del libro di Greta Thunberg “La nostra casa è in fiamme”. «È la sintesi più efficace dell’attuale stato di salute del pianeta – ha detto Casellati – Riscaldamento terrestre sopra ogni previsione, calamità naturali sempre più fuori controllo». Dopo aver ricordato alcune delle più recenti tragedie ambientali in Mozambico, California e Perù, Elisabetta Casellati ha sottolineato l’urgenza di agire concretamente, sostenendo l’azione delle migliaia di giovani che nel mondo si stanno mobilitando per fare pressioni sui governi allo scopo di promuovere nuovo e politiche ambientali, e che trovano in Greta la loro leader:  «Tutto questo non può più essere accettato – ha infatti detto in conclusione del suo intervento Casellati – Per questo sono convinta che i giovani, i tanti giovani che in tutto il mondo sono scesi in piazza per difendere il pianeta, il loro futuro, il futuro di tutti noi, costituiscano una grande speranza e una bellissima realtà».

Greta Thunberg a Palazzo Madama: «Ci avete rubato il futuro dicendo che il nostro limite era solo il cielo»

Greta Thunberg ha ribadito il suo messaggio di protesta contro la classe politica mondiale, fautrice di politiche che non hanno preservato l’ambiente mettendo a rischio non solo il futuro dei più giovani, ma la stessa sopravvivenza del genere umano. «Le persone come me avuto tutto quello di cui avevano bisogno e anche di più. Forse alla fine però non avremo nulla, neanche un futuro». Un futuro, continua Greta, «che è stato venduto in modo che un piccolo numero persone potesse godere di una enorme somma di denaro. Ci avete rubato il futuro e lo fate ogni volta che ci dite che abbiamo solo il cielo come limite. Ci avete mentito e dato false speranze».  «Mancano solo 10 anni al 2030, allora ci troveremo in una situazione che potrà dare via a reazione a catena che potrebbe portare alla fine della civiltà umana come la conosciamo oggi, a meno che non facciamo grandi cambiamenti» ha aggiunto la giovane attivista.

«Così come abbiamo agito per Notre Dame, dobbiamo agire per il nostro pianeta»

Nel corso del suo lungo intervento Greta Thunberg ha ricordato la necessità di abbandonare l’uso di combustibili fossili e trovare nuove vie alternative. Sopratutto ha sottolineato l’importanza di ridare dignità agli scienziati, unici alleati dei giovani attivisti ambientalisti contro i poteri economici e politici che hanno ridotto il pineta ad essere ad un passo dalla morte. «Dobbiamo trovare una soluzione e quando decidiamo di compiere un atto agiamo» ha detto lka sedicenne sottolineando come la mobilitazione mondiale per la ricostruzione di Notre Dame sia un segno e simbolo della capacità della popolazione di agire in tempi brevi per raggiungere uno scopo. «Gli esseri umani sono adattabili – ha continuato –  ma non abbiamo più tempo, non abbiamo più scuse».

«Perché si congratulano con me se nulla è cambiato?»

Greta Thunberg, complice anche la sa giovanissima età, non vuole concentrarsi sulla popolarità raggiunta da lei o dal suo movimento “Fridays for Future”: preferisce concentrarsi sull’obbiettivo, quello di mettere in un angolo i poteri forti affinché cambiano atteggiamento rispetto alle politiche ambientali. «Sto viaggiando molto, incontro persone importanti che si congratulano con me, ma per me è strano, non capisco perché si congratulino». «Milioni di studenti sono in sciopero per il clima, ma nulla è cambiato e le emissioni continuano ad aumentare. Allora perché si congratulano con me?».

(credits immagine di copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

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