Mattarella ha concesso la grazia a Bossi: non sconterà un anno di pena per aver chiamato ‘terrone’ Napolitano

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La scelta del presidente della Repubblica motivata da una serie di fattori

I fatti nel 2011, la condanna – in via definitiva – nel settembre del 2018. Oggi, però, Sergio Mattarella gli ha concesso la grazia. Così Umberto Bossi non avrà alcuna conseguenza rispetto all’offesa rivolta a Giorgio Napolitano, allora presidente della Repubblica. L’ex leader del Carroccio lo aveva insultato con il termine ‘terrone’ e, per questo motivo, era stato condannato per vilipendio del capo dello Stato.



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Grazia a Bossi, cosa era successo e perché era stato condannato

L’incidente istituzionale si era verificato il 29 dicembre 2011 ad Albino, in provincia di Bergamo, nel corso della seconda edizione del Berghém Frecc, una festa provinciale della Lega. In quell’occasione Umberto Bossi si lasciò andare a frasi e gesti ingiuriosi nei confronti dell’ex esponente del Partito Comunista Italiano, diventato presidente della Repubblica per la prima volta nel 2006.



Grazia a Bossi, la scelta di Mattarella

Tra i poteri del presidente della Repubblica c’è anche quello di concedere la grazia ai condannati. Sergio Mattarella ha scelto di indirizzare questo atto di clemenza individuale proprio all’ex leader del Carroccio che, nel 2018, era stato condannato a un anno e 15 giorni per le motivazioni illustrate in precedenza. Sia il mancato risentimento da parte dell’ex capo dello Stato Napolitano, sia lo stato di salute precario del Senatùr hanno permesso all’attuale inquilino del Quirinale di firmare il provvedimento, così come diramato dall’ufficio stampa dell’istituzione.

FOTO: ANSA / DAVIDE BOLZONI